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Ottobre 10, 2024

Salute mentale e welfare aziendale: come le aziende possono fare la differenza

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Una celebre frase del Dr David Satcher è: “Non c’è salute senza salute mentale.”

Uno dei più noti esperti di salute pubblica ha, quindi, sintetizzato l’importanza del benessere psicologico nella vita delle persone.

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che si celebra il 10 ottobre, è essenziale riflettere sulla sua importanza e sul ruolo che le aziende possono svolgere per promuoverla.




Un quadro d’insieme

Mai come oggi, soprattutto in un mondo post-pandemico, la salute mentale è diventata un tema cruciale. Non solo a livello personale, ma anche professionale. La pandemia ha esacerbato problemi preesistenti, portando a un drammatico aumento di disturbi come ansia, depressione e sindrome da burnout.

Un passo verso la consapevolezza collettiva dell’importanza del benessere mentale è stata l’introduzione del bonus psicologo. Stando ai dati dell’INPS, nel 2024 sono state presentate oltre 400.000 richieste, di cui circa 3.325 accolte fino ad oggi. Le difficoltà economiche, le incertezze legate al futuro e lo stress lavorativo sono alcune delle principali cause dietro questi numeri.

Emerge in modo chiaro il bisogno diffuso di sostegno psicologico nella popolazione italiana. Nonostante ciò, persiste ancora uno stigma significativo legato ai disturbi mentali, che spesso porta le persone a nascondere le proprie difficoltà per paura di essere giudicate o trattate in modo diverso.

Questa misura ha portato l’attenzione pubblica sul tema della salute mentale, ma anche i privati possono fare la loro parte. Infatti, le imprese sono chiamate ad agire sul luogo di lavoro per prevenire il malessere e fornire assistenza ai propri dipendenti.

Le ricerche mostrano che il benessere mentale è direttamente collegato alla produttività, alla soddisfazione lavorativa e alla sostenibilità a lungo termine delle organizzazioni. Tuttavia, per ottenere un vero cambiamento, è necessario un impegno attivo da parte delle organizzazioni e, in particolare, delle risorse umane.

È evidente che la salute mentale non può essere separata dall’ambiente lavorativo, che ha un impatto diretto sul benessere degli individui. Le aziende possono e devono intervenire attivamente, creando ambienti che promuovano il benessere psicologico e fornendo ai lavoratori strumenti concreti per affrontare lo stress e le difficoltà quotidiane.



Brevi cenni legali

L’Organizzazione Mondiale della Sanità colloca la salute mentale all’interno di una definizione più ampia di salute, considerandola un elemento essenziale del benessere complessivo dell’individuo. Secondo l’OMS, la salute è “una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale e non esclusivamente l’assenza di malattia o infermità”. All’interno di questa cornice, l’OMS definisce la salute mentale nello specifico come “una condizione di benessere nella quale l’individuo realizza le sue proprie abilità, può gestire gli stress normali della vita, può lavorare in modo produttivo e fruttuoso, ed è in grado di dare un contributo alla sua comunità”.

In Italia, il diritto al benessere mentale sul luogo di lavoro è fortemente regolamentato. Il Codice Civile e il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (D.lgs. 81/08) impongono al datore di lavoro di garantire condizioni sicure per i dipendenti, che includono la protezione contro rischi di natura psicologica.

In una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha ribadito che i datori di lavoro sono responsabili dei danni psicologici subiti dai dipendenti se non adottano misure preventive per ridurre lo stress sul lavoro. La sentenza ha stabilito che il datore deve agire per prevenire danni derivanti da stress lavoro-correlato, burnout e altre problematiche psicologiche, introducendo piani di prevenzione e supporto adeguati. Questo obbligo rende ancora più urgente per le aziende adottare piani di welfare che mettano il benessere psicologico dei dipendenti al centro delle loro politiche.

Questa visione integrata sottolinea quanto sia importante promuovere la salute mentale, non solo come parte della vita privata ma anche nel contesto lavorativo, per migliorare la qualità della vita e la produttività complessiva.



La situazione attuale in Italia

La salute mentale dei lavoratori è una questione sempre più urgente, come evidenzia il “Mind Health Report 2024” di AXA. Secondo quanto emerso, il 32% della popolazione globale soffre di disturbi mentali, con un aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2022.

In Italia, la situazione non è meno preoccupante, con il 28% degli intervistati che segnala problemi di salute mentale, un incremento di 6 punti rispetto all’anno precedente. I disturbi più comuni sono l’ansia (14%) e la depressione (12%), spesso legati a stress lavorativo e mancanza di supporto aziendale. Infatti, nonostante il 76% dei lavoratori italiani manifesti almeno un sintomo di stress o affaticamento legato al lavoro, oltre il 51% ritiene che la propria azienda non faccia abbastanza per supportare il benessere psicologico dei dipendenti. Ulteriore prova dell’importanza di iniziative in questa direzione sono le considerazioni fatte dagli italiani. Il 50% dei lavoratori, e ben il 71% dei giovani tra i 18 e i 24 anni, ritiene che un impegno concreto dell’azienda nella salute mentale influenzi positivamente la loro decisione di rimanere sul posto di lavoro.

A mostrare l’impatto del malessere mentale sui sentimenti e nell’ambito lavorativo è lo “State of the Global Workplace 2024” di Gallup. Secondo quanto emerso, solo il 23% dei lavoratori a livello globale si sente realmente coinvolto nelle proprie mansioni.

In Italia, invece, questo dato scende all’8%, uno dei tassi di engagement più bassi al mondo. Il tasso di disimpegno attivo in Italia raggiunge il 25%, tra i più alti in Europa, con comportamenti che spesso superano il quiet quitting, fino al sabotaggio attivo degli obiettivi aziendali. Una conseguenza, si può ipotizzare, dei livelli di stress (46%, 7° posto in Europa) e tristezza (25%, 3° posto), indicatori di un clima lavorativo caratterizzato da insoddisfazione e malessere diffuso. Questo quadro conferma un senso di rassegnazione e mancanza di alternative concrete. Infatti, se da una parte il 44% dei lavoratori italiani sta pensando di cambiare impiego, solo il 32% crede che ci siano buone opportunità di trovare un lavoro migliore.

Il costo del disimpegno per le aziende è significativo. Già nel 2016 l’OMS riteneva che ogni dollaro investito in interventi sulla salute mentale potesse restituire fino a quattro volte il valore in termini di migliorata capacità lavorativa e riduzione dei costi sanitari. Questo ritorno sugli investimenti non solo ottimizza le operazioni aziendali, ma funge anche da potente magnete per i talenti emergenti. Le generazioni più giovani, in particolare, cercano attivamente aziende che pongano il benessere psicologico al centro della loro cultura organizzativa.

Gallup stima che il basso engagement dei dipendenti costi all’economia globale circa 8,9 trilioni di dollari l’anno, pari al 9% del PIL mondiale. Le aziende che riescono a migliorare il coinvolgimento dei propri dipendenti registrano benefici tangibili: un aumento del 23% della produttività, una riduzione del 78% dell’assenteismo e un calo del turnover fino al 51%.

Questi dati evidenziano che investire nella salute mentale e nell’engagement dei lavoratori non è solo un dovere morale, ma una necessità strategica per garantire il successo e la sostenibilità aziendale. In particolare, un ambiente di lavoro che promuove attivamente il benessere è fondamentale per trattenere i giovani talenti e costruire una forza lavoro più resiliente e motivata.



Il benessere psicologico passa attraverso il welfare aziendale

I mutamenti che stanno avvenendo nel mondo delle organizzazioni sono sempre più evidenti. Ad esempio, il settimo rapporto Censis-Eudaimon evidenzia un cambiamento significativo nell’atteggiamento degli italiani verso il lavoro.

Infatti, l’87,3% degli occupati ritiene che fare del lavoro il centro della propria vita sia un errore. Questa trasformazione è accompagnata dal fatto che il 52,1% dei lavoratori percepisce che il lavoro influenzi meno la vita privata rispetto al passato, soprattutto tra i giovani (54,2%). Questi dati segnalano un profondo cambiamento dell’approccio al lavoro, con una crescente preferenza per un modello di vita che non ruota esclusivamente attorno alla carriera.

In linea con questa evoluzione, il 67,7% degli occupati vorrebbe ridurre il tempo dedicato al lavoro in futuro, con una preferenza omogenea tra le varie fasce d’età. Inoltre, il 30,5% degli occupati dichiara di impegnarsi solo lo stretto necessario, evitando straordinari e contatti fuori orario. Uno scenario che evidenzia una nuova gerarchia di valori, in cui il benessere personale e la qualità della vita stanno diventando sempre più prioritari.

In questo contesto, anche il concetto di welfare aziendale sta subendo una trasformazione radicale. Tradizionalmente considerato un insieme di benefit economici per migliorare la retribuzione e le condizioni di vita dei dipendenti, oggi si evolve verso un modello olistico che include la salute mentale e il miglioramento della qualità della vita dei lavoratori.

Un sistema di welfare aziendale che integri il supporto psicologico offre numerosi vantaggi. Oltre a migliorare il clima aziendale, ridurre il turnover e abbassare il tasso di assenteismo, un’azienda che si prende cura della salute mentale dei propri dipendenti ottiene anche benefici tangibili in termini di produttività e soddisfazione lavorativa.

Le aziende che investono in programmi di welfare che includono il supporto psicologico adottano un approccio valoriale mirato. Quindi, scelgono di mettere al centro il benessere dei loro dipendenti in modo completo, una strategia che si traduce in un miglioramento delle performance aziendali.

Nulla di più che una risposta ben mirata a una domanda che emerge sempre più. Infatti, per l’89,2% dei lavoratori è essenziale essere presi in considerazione, sentirsi ascoltati e riconosciuti.

Questa trasformazione richiede un ruolo attivo delle Risorse Umane.

L’area HR non può più limitarsi a funzioni amministrative, ma deve diventare promotrice del benessere organizzativo. È infatti sua responsabilità guidare l’adozione di politiche a favore della salute mentale, così da creare un ambiente di lavoro sano e inclusivo.

Nonostante questa evoluzione, il 61,7% dei lavoratori italiani continua a percepire una mancanza di attenzione al benessere psicofisico da parte delle proprie aziende. Per rispondere a questa sfida, è fondamentale che le imprese rendano visibili e tangibili le loro iniziative di promozione del benessere.

Inoltre, il welfare aziendale personalizzato si sta dimostrando cruciale.

Il tradizionale approccio top-down, dove le aziende offrono un menù di benefit standard, sta cedendo il passo a modelli bottom-up che pongono al centro i bisogni specifici dei lavoratori. Questo approccio è richiesto da un’ampia maggioranza di dipendenti. Infatti, tra quelli che già beneficiano del welfare aziendale, l’84,3% vorrebbe vederlo potenziato, mentre l’83,8% di coloro che non ne usufruiscono desidera che venga introdotto nella propria azienda.

Questi e molti altri cambiamenti riflettono una ridefinizione profonda del rapporto tra vita personale e professionale. Oggi più che mai, il benessere e la felicità quotidiana sono messi al primo posto.

L’82,8% degli italiani è più attento rispetto al passato alla propria salute mentale, cercando gratificazioni al di fuori dall’ufficio. Per le aziende, questa evoluzione implica la necessità di adottare politiche di welfare aziendale più mirate e inclusive, non solo per migliorare il benessere dei dipendenti ma anche per aumentare la propria competitività e attrattiva nel mercato del lavoro.

Ma quali azioni possono essere portate avanti dalle imprese per rispondere a questi nuovi bisogni?



Azioni aziendali a favore della salute mentale

Le Risorse Umane svolgono un ruolo chiave nell’implementazione di politiche che promuovano la salute mentale.

Il benessere psicologico è sempre più una priorità per i dipendenti e l’HR deve diventare un attore proattivo nella creazione di un ambiente di lavoro sano e produttivo. Ciò significa considerare i bisogni emergenti per offrire supporto specifico, garantendo ai lavoratori una rete di assistenza che permetta loro di conciliare le responsabilità personali con quelle professionali.

Tra le attività che possono essere messe in campo rientrano:

  • Formazione per manager sulla leadership empatica. Per cambiare la cultura il primo passo è offrire corsi di formazione per i manager incentrati sulla leadership empatica e sull’ascolto attivo. Un management consapevole e attento può riconoscere i segnali di stress nei propri team e intervenire prontamente per fornire supporto.
  • Politiche di flessibilità e lavoro agile. Ascoltare i bisogni dei propri collaboratori significa anche adottare politiche di lavoro flessibile e smart working che permettano di gestire meglio l’equilibrio tra vita privata e professionale. Dare la possibilità di lavorare in modo flessibile può ridurre lo stress legato agli orari rigidi e ai tempi di spostamento.
  • Analisi del clima aziendale. Uno strumento che permette di valutare la percezione dei lavoratori sull’ambiente di lavoro, le relazioni con i colleghi e la cultura aziendale. I risultati possono guidare il reparto HR nell’identificare le aree di miglioramento, monitorare i cambiamenti nel tempo e pianificare interventi mirati per migliorare il benessere psicologico dei propri collaboratori.
  • Formazione sul work-life balance. Organizzare sessioni formative dedicate al miglioramento dell’equilibrio tra vita lavorativa e privata aiuta i lavoratori a stabilire confini chiari e a gestire in modo efficace il tempo e le priorità. Inoltre, se si dispone di un LMS (Learning Management System), si potrà creare un piano formativo sulla piattaforma per sessioni e corsi di aggiornamento sul tema della salute mentale.
  • Workshop. Organizzare workshop e seminari focalizzati sulla gestione del conflitto o altre esperienze stressanti sul luogo di lavoro e sulle tecniche di mindfulness. Questi incontri possono fornire ai dipendenti strumenti pratici per affrontare le difficoltà quotidiane che si presentano in ufficio.
  • Giornate del benessere. Dedicare giornate specifiche al benessere dei dipendenti, con attività che includono sessioni di yoga, meditazione guidata e altre pratiche orientate al rilassamento. Questi momenti permettono ai lavoratori di prendersi una pausa dalle scadenze urgenti per ritrovare il contatto con se stessi e di dare spazio e valore al benessere psicofisico.

Oltre a queste iniziative, il sostegno psicologico in senso classico può essere offerto tramite due modalità. Le imprese, infatti, possono scegliere tra una figura fissa o un’offerta online.


Psicologo aziendale

Una delle pratiche più efficaci che le aziende possono adottare per lavorare sulla salute mentale nel luogo di lavoro è l’introduzione dello psicologo aziendale. Questa figura è in grado di facilitare il dialogo e migliorare le dinamiche relazionali, contribuendo a un ambiente lavorativo più sereno e produttivo.

Lo psicologo aziendale acquisisce un ruolo cruciale in virtù della sua posizione. Infatti, lavorando direttamente all’interno dell’organizzazione, è in grado di offrire un supporto completo. Può, quindi:

  • Fornire consulenze individuali per aiutare i dipendenti a gestire ansia, stress e altre problematiche legate al lavoro.
  • Organizzare sessioni di gruppo per facilitare la comunicazione e migliorare le dinamiche di squadra.
  • Offrire supporto manageriale, aiutando i leader a riconoscere i segnali di stress o disagio psicologico tra i loro collaboratori e a intervenire tempestivamente.

Sedute online di consulenza psicologica

Non tutte le aziende possono permettersi di assumere uno psicologo aziendale a tempo pieno. Ciò non significa, però, che debbano rinunciare a prendersi cura della salute mentale dei propri collaboratori.

Un altro approccio, sempre più utilizzato, è quello di sfruttare i servizi offerti da strutture specializzate implementandoli nel piano di welfare. Trattandosi di soluzioni flessibili, oltretutto, ciò consente ai lavoratori di ricevere supporto anche a distanza.

Con l’avvento della digitalizzazione, il supporto psicologico online è diventato una soluzione pratica e accessibile, specialmente per le organizzazioni che adottano il modello di smart working. Questa flessibilità è un punto di forza per le imprese moderne, che possono così garantire ai propri dipendenti un sostegno continuo e un’ampia varietà di servizi, indipendentemente dalla loro sede lavorativa.



Supporto psicologico per aziende: le realtà nel settore


In questo articolo, abbiamo raccolto una lista delle principali aziende che offrono servizi di salute mentale dedicati al mondo del lavoro.

Questi partner sono ideali per arricchire il welfare aziendale con soluzioni mirate al benessere dei dipendenti. L’obiettivo non è quello di mostrare un elenco completo ed esaustivo, ma evidenziare alcune delle realtà più rilevanti del settore.


Unobravo

La piattaforma online di Unobravo mette a disposizione delle aziende più di 6.000 professionisti della salute mentale, pronti a supportare i dipendenti in qualsiasi luogo e fuso orario. Oltre alle consulenze individuali, offre webinar e talk tematici su argomenti legati al benessere personale e aziendale, promuovendo la formazione al benessere. Fornisce inoltre report dettagliati, rispettando la privacy, per aiutare le aziende a individuare le aree di maggiore rischio e prendere decisioni strategiche. L’azienda supporta anche il team HR nel comunicare e incentivare l’adesione ai servizi, massimizzando così il ritorno sull’investimento dell’iniziativa.

Unobravo – Welfare aziendale


Serenis

Serenis è un centro medico specializzato che offre alle aziende servizi mirati per la salute mentale dei dipendenti. Ogni collaboratore ha la possibilità di accedere a un percorso di supporto psicologico o di psicoterapia con professionisti qualificati, per affrontare difficoltà personali o legate al lavoro. Inoltre, Serenis propone percorsi di coaching orientati allo sviluppo delle competenze lavorative, insieme a sessioni di formazione collettiva che mirano a potenziare il benessere mentale e la collaborazione all’interno dei team aziendali.

Serenis – Servizi per le aziende


Mindwork

Mindwork offre supporto psicologico online attraverso un team di professionisti, disponibile su qualsiasi dispositivo, con videochiamate sicure anche fuori dall’orario di lavoro e nel weekend. La piattaforma propone attività di comunicazione interna mirate a sensibilizzare i dipendenti sul tema della salute psicologica e/o interventi rivolti a specifiche aree come manager, C-level e HR. Inoltre, supporta le aziende nella comunicazione esterna, aiutandole a posizionarsi come promotori del benessere mentale attraverso iniziative di co-branding. Molto interessante il podcast “Come Stanno i tuoi?”, pensato per i responsabili HR che vogliono approfondire il tema della salute mentale.

Mindwork – Servizi di supporto psicologico


GPO – Gli Psicologi Online

Gli Psicologi Online offre alle aziende servizi di supporto psicologico attraverso convenzioni welfare, che includono pacchetti di sedute individuali per i dipendenti e i loro familiari. Propone anche workshop e attività di teambuilding di gruppo per migliorare l’engagement dei team. Inoltre, le aziende possono monitorare i benefici grazie a una dashboard personalizzata, e ricevere contenuti educativi e webinar sul benessere psicologico.

GPO – Gli Psicologi Online – Welfare aziendale


InTherapy

InTherapy è un centro specializzato che fornisce supporto psicologico e servizi di psicoterapia, pensati per essere integrati all’interno di piani di welfare aziendale. Tra i servizi offerti alle aziende ci sono percorsi di psicoterapia personalizzati, il servizio di valutazione psicodiagnostica e moduli di terapia breve, noti come consulenze strategiche, che si concentrano su problematiche specifiche. InTherapy offre anche gruppi di psicoeducazione, mirati a fornire ai dipendenti strumenti pratici e conoscenze utili per la gestione dello stress e il miglioramento della salute mentale. Questi servizi sono progettati per sostenere il benessere psicologico dei collaboratori, promuovendo una cultura aziendale più sana e resiliente.

InTherapy – Servizi per le aziende


Sygmund

Sygmund è una piattaforma italiana che fornisce supporto psicologico per aziende e pubbliche amministrazioni, integrabile nei piani di welfare aziendale. Il servizio principale è lo Sportello psicologico online H24, disponibile 24/7 per offrire assistenza immediata ai dipendenti su tematiche di salute mentale. La piattaforma include anche percorsi di consulenza psicologica e psicoterapia, progettati per supportare la crescita personale e affrontare le problematiche in modo approfondito. Sygmund utilizza una dashboard HR per monitorare l’adozione del servizio e fornisce report trimestrali per identificare le aree di miglioramento del benessere aziendale. Inoltre, l’applicazione Sygmund C.A.T offre strumenti per il monitoraggio e contenuti personalizzati per migliorare la salute mentale dei dipendenti.

Sygmund – Servizi per le aziende


Fitprime Therapy

Fitprime Therapy offre alle aziende un servizio di supporto psicologico personalizzato, con psicoterapeuti altamente qualificati, disponibili online per sessioni flessibili dal lunedì al sabato. La piattaforma copre 10 aree di intervento, tra cui stress, ansia, depressione, relazioni e mindfulness, con l’obiettivo di promuovere il benessere mentale dei dipendenti. Fitprime Therapy crea un ambiente sicuro e confidenziale, garantendo la massima tutela della privacy durante le sessioni.

Fitprime Therapy – Servizi per le aziende


Stimulus Italia

Stimulus Italia è una società di consulenza specializzata nel benessere e nella salute psicologica delle organizzazioni. Offre strumenti di People Analytics per valutare il benessere dei collaboratori e identificare i rischi psicosociali, oltre a fornire consulenza organizzativa per migliorare i processi aziendali e promuovere l’engagement. I loro servizi includono anche programmi di coaching per sviluppare il potenziale dei dipendenti e progetti di Diversity & Inclusion per valorizzare le differenze individuali. Stimulus completa la sua offerta con supporto psicologico a distanza e programmi di formazione e sensibilizzazione volti a migliorare la salute mentale sul lavoro.

Stimulus – Servizi per le aziende


PsyCare

PsyCare è un software online progettato per integrare la psicologia direttamente nelle aziende, offrendo una gestione digitale delle sedute psicologiche per i dipendenti. Questo strumento consente alle aziende di migliorare la produttività e la redditività attraverso un approccio strutturato e centralizzato. Grazie a una collaborazione scientifica innovativa, PsyCare permette di effettuare gruppi di psicoterapia breve di orientamento psicoanalitico in remoto, aprendo nuove possibilità nel supporto psicologico aziendale. La piattaforma è in costante evoluzione, sviluppata per rispondere alle esigenze dei diversi orientamenti psicoterapeutici, con l’obiettivo di promuovere l’innovazione e aumentare l’impatto della psicologia sulla salute mentale nel contesto lavorativo.

PsyCare – Servizi per le aziende



Conclusioni

La salute mentale è diventata una delle principali sfide del nostro tempo, e le aziende giocano un ruolo centrale nel promuovere il benessere dei propri dipendenti. Il welfare aziendale si sta evolvendo proprio in questa direzione, integrando sempre di più misure di supporto psicologico e promozione del benessere mentale.

In questo contesto, le risorse umane hanno un ruolo strategico nel promuovere politiche che includano la salute mentale come priorità e mentre il welfare aziendale si evolve, diventa sempre più evidente che investire nel benessere mentale non è solo una scelta etica, ma anche una strategia di successo a lungo termine.




Crediti fotografici: ©Irina Popova/Adobe Stock.