Cos’è la Cassa Integrazione Guadagni (CIG)? Come funziona e quanto dura? Chi può beneficiarne e quali sono le condizioni per ottenerla?
La Cassa Integrazione è uno strumento di sostegno economico per i lavoratori che subiscono una riduzione o sospensione dell’attività lavorativa. Viene concessa in situazioni di crisi aziendale o difficoltà temporanee, garantendo un’integrazione salariale parziale.
In questo articolo, vedremo nel dettaglio le diverse tipologie di Cassa Integrazione. Inoltre, scopriremo quali sono i requisiti di accesso, l’importo del trattamento e le ultime novità normative.
Ecco l’elenco dei contenuti:
Introduzione alla Cassa Integrazione Guadagni
La Cassa Integrazione Guadagni (CIG), come accennato, è un contributo economico pensato per aiutare i lavoratori e le imprese in momenti di difficoltà. La CIG viene attivata, in particolare, in caso di:
- Crisi aziendali. Difficoltà economiche che impediscono all’azienda di sostenere il normale livello occupazionale, come un calo significativo degli ordini.
- Eventi imprevisti. Circostanze straordinarie, come calamità naturali o guasti tecnici, che interrompono temporaneamente l’attività produttiva.
- Riorganizzazioni produttive. Interventi strutturali, come il passaggio a nuove tecnologie o la ristrutturazione di reparti, che richiedono una sospensione parziale del lavoro.
Il trattamento viene erogato dall’INPS, seguendo specifiche regole e requisiti di accesso. Possono accedere alla Cassa Integrazione i lavoratori con contratto subordinato, indipendentemente dal settore in cui operano, tra cui:
- Operai
- Impiegati
- Quadri
- Apprendisti professionalizzanti
Tuttavia, non tutti i lavoratori hanno diritto alla CIG. In particolare, ne sono esclusi:
- Dirigenti, in quanto ricoprono ruoli di responsabilità nella gestione aziendale
- Lavoratori a domicilio, poiché non sono direttamente legati all’attività produttiva dell’azienda
Tipologie di Cassa Integrazione
La Cassa Integrazione Guadagni non è un unico strumento, ma comprende diverse forme di intervento. Ciascuna di esse è pensata per rispondere a situazioni specifiche.
Tra le principali tipologie di Cassa Integrazione, in particolare, troviamo:
- Cassa Integrazione Ordinaria (CIGO). Viene concessa in caso di eventi temporanei e imprevedibili. Rientrano in questa casistica, ad esempio, le crisi di mercato o le condizioni meteorologiche avverse, che impediscono il regolare svolgimento dell’attività.
- Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS). Si applica in situazioni più complesse, come ristrutturazioni aziendali, crisi di lunga durata o procedure concorsuali. La CIGS serve quindi a sostenere i lavoratori durante fasi di transizione.
- Cassa Integrazione Guadagni in Deroga (CIGD). Viene attivata in situazioni eccezionali per aziende che non rientrano nei requisiti delle altre forme di Cassa Integrazione. Solitamente, la CIGD inizia per decisione delle Regioni o del Governo.
Requisiti per l’accesso alla CIG
L’accesso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) prevede specifici requisiti di anzianità che variano a seconda della tipologia di trattamento richiesto. In particolare, i lavoratori devono possedere:
- CIGO/CIGS. Un’anzianità di almeno 30 giorni di effettivo lavoro presso l’unità produttiva per la quale è richiesto il trattamento.
- CIGD. Un’anzianità di almeno 12 mesi.
Tale anzianità è calcolata alla data di presentazione della domanda. Tuttavia, questa condizione non è richiesta nei seguenti casi:
- Se si verificano eventi oggettivamente non evitabili, come interruzioni nella fornitura di energia elettrica o calamità naturali.
- Se un lavoratore passa alle dipendenze di un’impresa subentrante in un appalto. In questo caso, l’anzianità viene calcolata considerando anche il periodo lavorato per l’appaltatore precedente.
L’accesso alla Cassa Integrazione Guadagni, perciò, è un processo che richiede precisione nella gestione delle presenze e assenze. In passato, molte aziende si affidavano a metodi manuali per tenere traccia delle ore lavorate.
Oggi, grazie a software in cloud come Altamira Presenze, il monitoraggio delle presenze è diventato più semplice, preciso e integrato. In particolare, Altamira Presenze consente alle aziende di:
- Gestire turni e orari del personale
- Monitorare in tempo reale le presenze e assenze
- Automatizzare la creazione dei report sulle ore lavorate
Con un sistema così avanzato, la gestione delle pratiche di Cassa Integrazione diventa più fluida e meno soggetta a errori!
Quali imprese possono accedere alla CIGO
Possono accedere alla CIGO le seguenti categorie di imprese:
- Industriali nei settori manifatturiero, dei trasporti, estrattivo, della produzione e distribuzione di energia, acqua e gas
- Cooperative di produzione e lavoro con attività similari a quelle industriali
- Aziende boschive, forestali e del tabacco
- Cooperative agricole e zootecniche che operano nella trasformazione e commercializzazione di prodotti propri
- Imprese di noleggio e distribuzione di film e sviluppo di pellicole cinematografiche
- Industrie del calcestruzzo preconfezionato e dell’armamento ferroviario
- Imprese di impianti elettrici e telefonici
- Industriali ed artigiane dell’edilizia e del settore lapideo
Quali imprese possono accedere alla CIGS
Secondo la circ. n. 1 del 3/01/2022, la CIGS si applica alle imprese che abbiano occupato mediamente più di 15 dipendenti. Tale media è calcolata nel semestre precedente alla richiesta, includendo anche apprendisti e dirigenti. Per alcune categorie specifiche, tuttavia, la soglia rimane a 50 dipendenti.
La misura si estende a vari settori, tra cui:
- Industrie edili e affini
- Imprese artigiane, se la sospensione del personale deriva da difficoltà dell’impresa madre
- Aziende di mensa e ristorazione in appalto, se subiscono una riduzione di attività a causa della crisi dell’azienda committente
- Imprese di pulizia che risentono della riduzione di attività dell’appaltante
- Settori ausiliari del servizio ferroviario e manutenzione del materiale rotabile
- Cooperative di trasformazione di prodotti agricoli e loro consorzi
- Aziende di vigilanza
- Commercio e logistica (con più di 50 dipendenti)
- Agenzie di viaggio e turismo (con più di 50 dipendenti)
Alcune categorie di imprese, invece, beneficiano della CIGS indipendentemente dal numero di dipendenti, come:
- Imprese del trasporto aereo e gestione aeroportuale
- Partiti e movimenti politici, con limiti di spesa annuali
- Aziende editrici e stampatrici di quotidiani e agenzie di stampa nazionali, incluse quelle che impiegano giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti
Quali imprese possono accedere alla CIGD
La CIGD può essere richiesta da una varietà di imprese, tra cui:
- Imprese qualificate come tali ai sensi dell’articolo 2082 del codice civile
- Piccoli imprenditori (artigiani, coltivatori diretti, piccoli commercianti) secondo l’articolo 2083 del codice civile
- Cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381
- Piccole e medie imprese che non rientrano nelle categorie che beneficiano delle tutele ordinarie della CIGO e CIGS
Oltre a questi requisiti, per poter fruire della CIGD, l’impresa deve aver già esaurito gli strumenti ordinari di flessibilità. Rientrano tra questi, ad esempio, il ricorso alle ferie residue e maturate, ai permessi o alla banca ore.
Importo e durata del trattamento
L’importo della Cassa Integrazione è pari all’80% della retribuzione globale per le ore non lavorate. Nel 2022, l’importo massimo è stato fissato a 1.199,72€ lordi per chi ha una retribuzione superiore a 2.148,74€. Tale soglia è stata poi aggiornata annualmente in base agli indici ISTAT.
Dal 01/01/2025, in particolare, l’INPS ha fissato il massimale lordo a 1.404,03€, che si riduce a 1.322,05€ netti. Questo importo comprende la trattenuta del 5,84% prevista per il finanziamento dei contributi figurativi.
Per quanto riguarda la durata del trattamento, questa varia a seconda della tipologia di CIG:
- CIGO. Può durare fino a 13 settimane continuative, prorogabili fino a un massimo complessivo di 52 settimane in un biennio mobile. Se l’azienda ha usufruito del periodo massimo, deve riprendere l’attività per almeno un anno prima di poter presentare una nuova domanda.
- CIGS. La durata varia in base alla causa dell’intervento. Per riorganizzazione aziendale e contratti di solidarietà può arrivare a 24 mesi in un quinquennio mobile. In caso di crisi aziendale, invece, il massimo è di 12 mesi.
- CIGD. Può essere concessa per un massimo di 12 mesi. La durata effettiva, tuttavia, dipende dalle normative vigenti e dalle leggi di bilancio.
Cassa Integrazione Guadagni: novità legislative recenti
Come accennato, a partire dal 2022, il sistema di integrazione salariale ha subito importanti modifiche. Una delle più significative è stata l’eliminazione del cosiddetto “tetto basso”, sostituito da un massimale unico.
Questo cambiamento consente a tutti i lavoratori di ricevere l’indennità fino all’importo massimo previsto, indipendentemente dalla loro retribuzione. Inoltre, la riforma ha ampliato la platea dei beneficiari della CIGS, includendo:
- I lavoratori a domicilio
- I lavoratori con apprendistato
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto ulteriori novità riguardo alla Cassa Integrazione Guadagni. Queste prevedono un pacchetto di ammortizzatori sociali destinati a settori in crisi e aziende in ristrutturazione.
Tra le misure più significative, spiccano:
- Il sostegno alle imprese in cessazione, con una CIGS finanziata da 100 milioni di euro.
- Il supporto ai lavoratori di Ilva, con 19 milioni per la formazione nelle bonifiche.
- Il sostegno ai lavoratori di call center, con ulteriori 20 milioni.
- Lo stanziamento di fondi per le aziende strategiche con oltre 1000 dipendenti. Queste potranno accedere a un prolungamento della CIGS fino al 31/12/2025, con un ulteriore sostegno di 63,6 milioni di euro.
Procedure per l’attivazione della CIG
L’attivazione della Cassa Integrazione Guadagni segue una procedura standard che coinvolge più fasi e diversi soggetti. I passaggi principali sono:
- Comunicazione preventiva. Il datore di lavoro deve informare le rappresentanze sindacali (RSA/RSU o associazioni sindacali più rappresentative) sull’intenzione di sospendere o ridurre l’attività produttiva.
- Esame congiunto. L’azienda deve avviare un confronto con le parti sociali per analizzare la situazione e trovare eventuali soluzioni alternative. L’incontro può avvenire anche in via telematica.
- Presentazione della domanda. L’impresa invia la richiesta all’INPS tramite la piattaforma telematica dedicata.
All’interno della domanda, bisogna indicare:
- La causale della sospensione o riduzione dell’orario di lavoro
- La durata prevista
- I nominativi dei lavoratori coinvolti
- Il numero di ore di integrazione salariale richieste
- Il verbale di accordo sindacale (per la CIGD)
I termini di presentazione della domanda variano a seconda della tipologia di CIG richiesta. In generale, valgono le seguenti tempistiche:
- CIGO. La domanda deve essere trasmessa entro 15 giorni dall’inizio della sospensione o riduzione dell’attività. Per eventi oggettivamente non evitabili, come una calamità naturale, il termine è la fine del mese successivo all’evento.
- CIGS. La domanda deve essere inviata entro 7 giorni dalla conclusione della procedura di consultazione sindacale. La richiesta va trasmessa telematicamente al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e alle Direzioni territoriali del lavoro.
- CIGD. La domanda deve essere trasmessa entro 20 giorni dall’inizio della sospensione o riduzione dell’orario. In caso di presentazione tardiva, la CIGD decorre dalla settimana precedente alla richiesta.
L’INPS o il Ministero del Lavoro valutano poi la richiesta, emettendo un provvedimento entro i tempi stabiliti dalla normativa.
Compatibilità della CIG con altre attività lavorative
Durante la CIG, un lavoratore può svolgere un secondo impiego, ma con alcune condizioni. La normativa prevede che l’orario complessivo non superi il limite di 48 ore settimanali, comprese eventuali ore straordinarie.
Inoltre, è obbligatorio comunicare tempestivamente all’INPS l’inizio di un nuovo lavoro, sia subordinato che autonomo. La compatibilità tra CIG e secondo lavoro dipende dalla sovrapposizione degli orari:
- Compatibilità piena. Se il nuovo lavoro viene svolto in orari completamente diversi da quelli dell’attività sospesa, il lavoratore mantiene il diritto all’integrazione salariale.
- Compatibilità parziale. Se gli orari si sovrappongono anche solo in parte, l’importo della CIG viene ridotto proporzionalmente.
- Incompatibilità. Se il nuovo lavoro coincide totalmente con l’orario in cui si sarebbe dovuta svolgere l’attività principale, il trattamento viene sospeso.
Vantaggi e svantaggi della Cassa Integrazione
La Cassa Integrazione è un sostegno economico fondamentale per i lavoratori e le aziende in difficoltà. Tuttavia, la CIG presenta sia vantaggi che svantaggi.
Tra i principali vantaggi, garantisce un reddito ai lavoratori in caso di riduzione o sospensione dell’attività, evitando licenziamenti immediati. Questo permette alle aziende di affrontare crisi temporanee senza perdere personale qualificato, facilitando la ripresa.
Inoltre, la CIG offre una certa stabilità economica ai dipendenti. Questo permette loro di cercare nuove opportunità senza subire un’interruzione drastica del reddito.
Purtroppo, però, la Cassa Integrazione presenta anche alcuni svantaggi. Innanzitutto, l’importo della Cassa Integrazione è inferiore allo stipendio abituale. Questo comporta una riduzione significativa del potere d’acquisto del lavoratore.
Inoltre, se la crisi aziendale si protrae a lungo, l’incertezza sul futuro può generare ansia e difficoltà nella pianificazione economica. Infine, per le aziende, la dipendenza prolungata dagli ammortizzatori sociali può rallentare l’adozione di strategie più sostenibili per la ripresa.
Cassa Integrazione e Formazione
La Cassa Integrazione non è solo un sostegno economico, ma anche un’opportunità per i lavoratori di aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è fornire strumenti concreti per affrontare il mercato del lavoro, sia rientrando nella propria azienda sia trovando nuove opportunità.
In particolare, i lavoratori beneficiari della CIGS sono tenuti a partecipare obbligatoriamente a iniziative formative o di riqualificazione professionale. La mancata partecipazione, senza giustificato motivo, comporta sanzioni proporzionali all’entità delle assenze:
- Assenze tra il 25% e il 50% delle ore previste. Decurtazione di un terzo della mensilità del trattamento CIGS.
- Assenze tra il 50% e l’80%. Decurtazione della metà della mensilità.
- Assenze superiori all’80%. Decadenza dal trattamento di integrazione salariale.
I corsi devono essere personalizzati in base alle competenze del lavoratore e prevedere un’attestazione finale o certificazione.
Alternative alla Cassa Integrazione
Come abbiamo visto, la Cassa Integrazione è uno strumento utile per gestire le crisi aziendali, ma presenta anche diversi svantaggi. Per questo motivo, le imprese possono valutare soluzioni alternative che permettano di preservare i posti di lavoro.
Una delle opzioni più utilizzate è il Contratto di Solidarietà. Questo prevede una riduzione dell’orario di lavoro per i dipendenti, con una compensazione salariale parziale garantita dallo Stato. In questo modo, è possibile mantenere i livelli occupazionali e ridurre i costi per l’azienda senza ricorrere a licenziamenti.
Un’altra alternativa è rappresentata dai Fondi di Solidarietà Settoriali, istituiti per sostenere specifici comparti produttivi. Questi fondi offrono prestazioni integrative, come indennità per la riduzione dell’orario di lavoro o finanziamenti per la riqualificazione professionale.
Infine, le aziende possono implementare iniziative di welfare aziendale per supportare i dipendenti nei periodi di difficoltà. Misure come buoni spesa, servizi di assistenza familiare, sostegno psicologico o formazione gratuita possono infatti aiutare a migliorare il benessere dei lavoratori e favorire la ripresa.
Considerazioni finali
La Cassa Integrazione è un sostegno fondamentale per i lavoratori, poiché garantisce loro un reddito anche nei momenti più difficili. Allo stesso tempo, offre alle imprese un aiuto concreto per superare i periodi di crisi. Grazie a questo strumento, infatti, le aziende possono evitare di ricorrere a scelte drastiche come i licenziamenti.
Questo equilibrio tra tutela e continuità aziendale è prezioso, ma spesso difficile. Per gestirlo al meglio, perciò, è essenziale rimanere aggiornati sulle normative e sulle procedure vigenti. Solo conoscendo in dettaglio gli strumenti disponibili, infatti, è possibile trovare soluzioni tempestive, salvaguardando sia le persone che le aziende.
FAQ – Domande frequenti sulla Cassa Integrazione
Cos’è la CIG e quali sono le sue tipologie?
La Cassa Integrazione Guadagni (CIG) è un ammortizzatore sociale che fornisce un sostegno economico. Tale strumento è attivato in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per cause indipendenti dalla volontà dei lavoratori. Esistono tre principali tipologie di Cassa Integrazione: la CIG Ordinaria (CIGO), la CIG Straordinaria (CIGS) e la CIG in Deroga (CIGD). Ogni tipo di CIG ha requisiti e durate specifiche.
A chi è destinata la CIG?
La CIG è destinata ai lavoratori dipendenti di aziende che rientrano nei settori coperti dalla normativa. Anche i dipendenti con contratti di apprendistato professionalizzante possono accedervi. I requisiti variano in base alla tipologia di CIG richiesta.
Quanto dura la CIG?
La durata della Cassa Integrazione varia in base alla tipologia. La CIGO può essere concessa fino a 13 settimane consecutive, con possibilità di proroga fino a 52 settimane in un biennio mobile. La CIGS, invece, ha una durata massima di 12 mesi in caso di crisi aziendale. Aumenta a 24 mesi per riorganizzazione aziendale o contratti di solidarietà, sempre in un quinquennio mobile. La CIGD, infine, viene concessa per un massimo di 12 mesi, ma la durata effettiva dipende dalle normative in vigore.
Qual è l’importo della CIG?
L’importo della Cassa Integrazione viene calcolato sull’80% della retribuzione lorda del lavoratore, fino a un massimale stabilito dall’INPS. Dal 01/01/2025, il tetto massimo è 1.404,03€ lordi al mese. Questo si riduce a 1.322,05€ netti dopo la trattenuta del 5,84% per il finanziamento dei contributi figurativi. L’importo effettivo può variare in base alla normativa vigente e ad eventuali altri redditi del lavoratore.
È possibile lavorare durante la CIG?
Sì, ma con alcune limitazioni. Innanzitutto, il totale delle ore lavorate non deve superare 48 ore settimanali, straordinari inclusi. Inoltre, è obbligatorio comunicare all’INPS l’inizio della nuova attività. Se il secondo lavoro si svolge in orari completamente diversi da quelli dell’attività sospesa, la CIG resta invariata. Se gli orari si sovrappongono anche solo in parte, l’importo dell’integrazione salariale viene ridotto o sospeso.
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