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Settembre 9, 2021

Ripresa economica: il ruolo centrale della direzione HR

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Con l’arrivo dei primi fondi europei ad Agosto (25 miliardi a fondo perduto) si è dato il via a un probabile periodo di forte ripresa economica per le imprese italiane.

Il contesto favorevole farà emergere tante opportunità, che verranno colte dalle aziende che si faranno trovare preparate.

Un ruolo importante sarà svolto anche dalle direzioni del personale. Le organizzazioni che investiranno tempo e risorse nella cura del proprio personale avranno infatti un forte vantaggio sui competitor.

Ecco 6 attività che potrebbero rivelarsi decisive nei prossimi mesi.


1. Reskilling

La ripresa basata su innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale richiederà competenze non presenti nell’organico attuale e altrettanto difficili da trovare sul mercato del lavoro.

Allo stesso tempo, molti ruoli e settori attraverseranno una forte crisi, liberando un gran numero di lavoratori con tanta esperienza ma un forte bisogno di aggiornare le proprie competenze.

Per questo la priorità di ogni azienda dovrà essere quella di strutturare piani di formazione per aggiornare le competenze dei propri lavoratori e poter riqualificare personale proveniente da altri settori.

Per farlo le aziende potranno contare, oltre che sulla tradizionale formazione finanziata, anche su altre agevolazioni come il Fondo nuove competenze (ne parliamo in maggior dettaglio in questo articolo).

Attenzione però: creare percorsi di formazione – magari sfruttando le modalità più moderne, come il micro e il mobile learning – non basta se non si concede al personale il tempo necessario per svolgerli. Secondo una ricerca condotta da Degreed Italia, infatti, quasi la metà della forza lavoro afferma che il più grande vincolo al proprio apprendimento è il tempo.

Disporre di una forza lavoro aggiornata permetterà alle aziende di competere sui mercati internazionali.


2) Talent acquisition

Il mercato del lavoro non è mai stato così ricco di opportunità per le aziende e al tempo stesso così competitivo.

La diffusione del lavoro ibrido e del full remote hanno infatti allargato il bacino di candidati a cui le aziende possono rivolgersi attraverso azioni di employer branding e recruiting.

Le aziende italiane dovranno quindi aumentare gli investimenti sul dipartimento di ricerca e selezione, sia dotandolo di strumenti informatici per gestire il flusso di candidature sia dando un budget adeguato per attività di recruiting marketing.

Per raggiungere i talenti digitali più contesi saranno poi necessari investimenti in media o società di selezione specializzate in tali ambiti.

Decisiva per il successo della strategia di acquisizione dei talenti sarà la creazione di un ambiente inclusivo e improntato sulla diversity, che dovrà riflettersi anche nella redazione degli annunci di lavoro. In questo modo si attireranno profili eterogenei portatori di nuove competenze e idee.


3. Benessere psicologico

Ancora oggi, nonostante i passi avanti fatti negli ultimi mesi, viviamo in un periodo di incertezze.

Alcuni dipendenti si sentono a disagio nel ritornare in ufficio dopo tanto tempo, per la paura di prendere mezzi pubblici affollati o di condividere spazi con persone non vaccinate.

Altri vorrebbero tornare a lavorare in ufficio tutti i giorni – magari per sfuggire a una situazione caotica a casa – ma devono accontentarsi di frequentarlo nei turni prestabiliti.

Il dipartimento risorse umane può fare molto per alleviare lo stress dei dipendenti, partendo dall’ascolto delle necessità di ciascuno di essi. Il lavoro ibrido ha infatti abbattuto tante barriere che esistevano tra il lavoro e la vita privata e il professionista HR è tenuto a conoscere meglio bisogni e necessità dei dipendenti (nel limite di quanto questi vorranno condividere).

È importante anche far comprendere a tutti le motivazioni che stanno dietro le scelte organizzative: l’impegno per tutelare la sicurezza dei dipendenti e la voglia di offrire maggiore flessibilità, soprattutto per chi ne ha più bisogno.


4) Motivazione ed engagement

Anche chi è uscito illeso da tanti mesi di lavoro da casa e frequentazioni sporadiche dei colleghi potrebbe aver smarrito un po’ di motivazione e sentirsi meno coinvolto nelle sorti dell’azienda.

Almeno è questo quello che temono molti manager, per lo più favorevoli a un ritorno massiccio in ufficio.

Anche se non ci sono ancora sufficienti studi che supportino questa tesi, è probabile che non si tratti di paure infondate. La soluzione non sta però in un ritorno al passato ma nell’adozione di nuovi strumenti e momenti di condivisione ed engagement sia da parte dell’ufficio Risorse Umane che degli stessi manager.

Per mantenere alta la collaborazione tra i dipendenti la direzione del personale dovrà rendere più efficiente il lavoro ibrido, evitando che si creino spaccature tra chi frequenta l’ufficio e chi si trova a casa.

Attività e processi dovranno essere gestiti e condivisi su piattaforme online, le riunioni dovranno essere limitate a quelle indispensabili, preferendo altre forme di collaborazione come chat di gruppo, e dovranno essere istituiti giorni o fasce orarie libere da meeting.

Il lavoro ibrido non dovrebbe, poi, spingere l’azienda a privarsi di momenti di condivisione in presenza, come attività di team building, cene aziendali ecc.

Anche i benefit andranno ridisegnati per soddisfare maggiormente i bisogni dei dipendenti, grazie a programmi di welfare aziendale che consentono loro di scegliere prodotti e servizi.

Un team motivato e affiatato, in grado di collaborare perfettamente ovunque si trovi, sarà importante per il successo di ogni azienda.


5) Riorganizzazione del lavoro

Con l’aumento del lavoro da casa, per migliorare la produttività bisogna puntare ancora di più sulla responsabilizzazione dei dipendenti e sulla meritocrazia.

Uno dei metodi più efficaci è quello di organizzare il lavoro per obiettivi e associare dei premi di risultato al loro conseguimento.

In questo modo i dipendenti si sentiranno più autonomi e coinvolti. Se hanno ben chiare le priorità a cui dedicarsi e sanno che il loro impegno viene ricompensato, la produttività aumenterà di conseguenza.


6) Trasformazione digitale

Uno dei punti cardine del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono gli investimenti sul digitale.

Come già accennato nei punti precedenti, le aziende dovranno dotarsi di software moderni che favoriscano la collaborazione ed eliminino la dipendenza da materiale cartaceo, poco adatto a contesti di lavoro ibrido.

Sistemi self-service e in cloud come Altamira HRM consentiranno ai colleghi di accedere ai propri dati e processi da ovunque e con qualunque dispositivo, dando loro quella flessibilità e indipendenza tanto ricercate oggi dai lavoratori.




Credito fotografico: © Photocreo Bednarek/Adobe Stock