Le competenze trasversali, note anche come “soft skill”, rappresentano un elemento essenziale per il successo di un’azienda, poiché riguardano le dimensioni relazionali, comunicative, cognitive e comportamentali delle persone.
Queste abilità vanno oltre le competenze tecniche e specifiche di settore, trovando applicazione in una vasta gamma di situazioni lavorative e contribuendo in modo significativo alla performance sia individuale che collettiva.
Negli ultimi anni, la loro importanza è cresciuta all’interno dei processi di valutazione aziendale, poiché forniscono un valore umano fondamentale per affrontare le sfide di un mercato altamente tecnologico e in continua evoluzione.
Le soft skill sono risorse strategiche sia per le aziende che per i dipendenti. Per le imprese, favoriscono una collaborazione efficace tra colleghi, clienti e stakeholder, alimentando processi di innovazione e creatività. Per i dipendenti, offrono la versatilità necessaria per adattarsi a carriere sempre più dinamiche e meno tradizionali, incentivando la sperimentazione di nuovi ruoli e competenze.
In sintesi, le competenze trasversali rappresentano un vantaggio reciproco, contribuendo al benessere e alla crescita sia dell’organizzazione che delle sue persone.
Nel corso del 2024 abbiamo indagato i processi di valutazione di 42 aziende italiane, ricavandone una lista delle competenze trasversali più valutate in Italia.
Di seguito, ne trovi 21 tra le più importanti. Per la classifica completa delle soft skill e una panoramica sul mondo della valutazione delle competenze in Italia, puoi scaricare il report completo.
21 Competenze Trasversali di Primaria Importanza
1. Teamwork
Lavorare in un’azienda vuol dire innanzitutto saper fare lavoro di squadra, a prescindere dalla posizione gerarchica che si occupa e dalla mansione. Alcuni ruoli potrebbero spingere naturalmente verso una maggiore competizione a discapito della collaborazione, per questo è importante creare una cultura aziendale che privilegi sempre il teamwork. L’affiatamento di un gruppo di lavoro non va dato per scontato e può essere ulteriormente affinato grazie a un gran numero di attività di team building aziendale e di formazione esperienziale.
2. Problem Solving
Il problem solving è quella capacità che ci consente di studiare e trovare la soluzione a un problema tutte le volte in cui ci si para davanti un “ostacolo” che non possiamo superare in maniera istintiva o tramite un comportamento abituale. Con la diffusione del lavoro ibrido e da remoto e la maggiore autonomia e responsabilità del singolo lavoratore, la capacità di superare in autonomia i piccoli intoppi è ancora più importante. Del resto, esiste forse un lavoro che non ci proponga, più o meno di frequente, nuove “sfide” da risolvere?

3. Organizzazione
Essere organizzati non significa necessariamente avere una scrivania ordinata e un desktop con un numero sensato di icone. È più un metodo di lavoro personale che ci porta a non dimenticare di continuo impegni, progetti, appuntamenti. In un periodo in cui la produttività in Italia non riesce a decollare, la capacità di programmare e organizzare il lavoro per raggiungere la massima efficienza è una competenza trasversale da misurare e sviluppare in azienda.
4. Orientamento al Risultato
Il lavoro per obiettivi e l’utilizzo di percorsi di valutazione MBO sono oggi diffusi tra le aziende, per cui non sorprende che tra le competenze più ricercate e valutate nel personale ci sia anche l’orientamento al risultato. Questa soft skill rappresenta la capacità di lavorare in maniera pragmatica e focalizzata al raggiungimento degli obiettivi. Se un tempo questo ambito era appannaggio del team commerciale, oggi anche gli altri dipartimenti tendono a tracciare i propri KPI, stabilire obiettivi e introdurre forme di retribuzione variabile legate a essi.
5. Precisione
L’attenzione per i dettagli è una competenza di base fondamentale in diversi ruoli di controllo (pensiamo all’ufficio qualità o ai controllori di bozze) e molto utile in tutti gli altri. Chi possiede questa competenza tende a concentrarsi sulla qualità del lavoro, evitando errori e garantendo risultati affidabili e coerenti, che aumentano la produttività. Essere precisi significa anche contribuire alla reputazione professionale e al successo delle attività aziendali, migliorando l’efficienza e la credibilità personale e del team.
6. Leadership
La leadership è sempre stata una competenza indispensabile per i manager. A cambiare, negli anni, sono stati i modelli di leadership considerati più efficienti e adatti al contesto, così come le capacità ritenute più importanti in un leader. Oggi si parla molto di leadership diffusa. Nelle moderne organizzazioni, sempre più orizzontali, ogni dipendente è infatti tenuto a sviluppare delle doti da leader, utili per fare da guida tanto quanto per delegare e collaborare.
7. Capacità Relazionali
Nessun dipendente è un’isola: bisogna saper interagire, ascoltare, ispirare a partecipare, mitigare i conflitti. Non stiamo parlando soltanto della relazione con i colleghi: sapersi interfacciare con i clienti e i fornitori è una qualità desiderabile in tutti, non solo in chi si occupa di vendite, marketing e assistenza al cliente. Del resto, i nostri dipendenti sono anche i nostri migliori brand ambassador.
8. Proattività
Un dipendente che mette in campo spirito d’iniziativa e passione in quello che fa non solo lavora meglio, ma spesso ha un effetto benefico sul clima aziendale e sull’impegno dei colleghi, che vengono contagiati dal suo entusiasmo. Un lavoratore proattivo è anche capace di anticipare i problemi relativi al proprio lavoro, adottando per tempo i giusti accorgimenti per non farsi trovare impreparato.
9. Doti comunicative
Che si tratti di conversare con un collega, inviare una email o effettuare un rapido briefing per il proprio team, è fondamentale riuscire a comunicare in maniera chiara ed efficace. Una competenza messa alla prova dal gran numero di canali attraverso i quali comunichiamo oggi: chat, videochiamate, email, ticket ecc. Un aiuto per la comunicazione scritta può arrivare dagli strumenti di IA generativa, a cui possiamo chiedere di rivedere un testo (attenzione alle informazioni sensibili!) prima di inviarlo.
10. Mentoring
Un’altra competenza trasversale strettamente collegata alla volatilità attuale del mercato del lavoro è il mentoring. Oltre a un forte piano formativo, infatti, le aziende hanno bisogno di avere in organico personale in grado di assistere e far crescere i colleghi con meno esperienza. Attraverso il confronto e la condivisione di conoscenze, competenze e consigli, il mentore guida il mentee nel raggiungimento dei propri obiettivi, aiutandolo a sviluppare nuove prospettive, potenziare le proprie capacità e affrontare le sfide con maggiore consapevolezza.
11. Flessibilità
In un mondo del lavoro mutevole come l’attuale, bisogna avere la capacità di adattarsi a novità e cambiamenti senza perdere la bussola. La rapida evoluzione tecnologica porta, infatti, a un rapido deperimento delle competenze e a un altrettanto rapido cambiamento dei ruoli e delle mansioni. Un dipendente flessibile non sarà facilmente spiazzato da cambi di pratiche, strumenti e mansioni e riuscirà ad adattarsi meglio a un contesto aziendale fluido e a un’organizzazione del lavoro ibrida.
12. Decision making
Di fronte a una più o meno vasta gamma di possibilità, è possibile rimanere paralizzati dall’indecisione. Per questo il decision making è considerato una soft skill importante. Chi la possiede è in grado di valutare pro e contro di ogni alternativa, prevederne gli esiti e scegliere quella più consona ai propri obiettivi. Anche questa competenza trasversale è importante per i lavoratori che vogliono agire in autonomia e prendersi le proprie responsabilità.
13. Motivazione
La motivazione, intesa come competenza trasversale di un dipendente, è la spinta interiore che porta una persona a impegnarsi attivamente nel proprio lavoro, perseguendo i propri obiettivi con determinazione, entusiasmo e senso di responsabilità. È un elemento chiave che influenza la produttività, la resilienza e la capacità di affrontare le sfide professionali. A motivare un dipendente deve però essere anche l’azienda. C’è differenza, infatti, tra la motivazione intrinseca, che deriva da fattori personali come la soddisfazione per il lavoro svolto, e quella estrinseca, legata invece a riconoscimenti esterni come incentivi economici, promozioni o feedback positivi.
14. Negoziazione
Chi è abile nella negoziazione è capace di trovare un accordo vantaggioso per tutte le parti coinvolte in una situazione di confronto. Questa soft skill richiede un mix di ascolto attivo, empatia e pensiero strategico per comprendere le esigenze e le motivazioni degli altri e bilanciarle con i propri obiettivi. Per negoziare in maniera efficace bisogna essere in grado di comunicare in modo chiaro, gestendo le emozioni e affrontando eventuali conflitti con un approccio collaborativo e orientato alla soluzione.
15. Time management
Ognuno di noi ha così tante mansioni da svolgere che saper gestire il tempo a disposizione e assegnare le giuste priorità è diventata una competenza trasversale fondamentale. Tanto che sono nate diverse tecniche che ci aiutano a ottenere il massimo dal tempo che abbiamo, come la pomodoro technique. Saper gestire il proprio tempo in autonomia è una delle sfide più difficili per molti lavoratori giovani ed è una soft skill che può svilupparsi con l’esperienza o con l’aiuto della formazione.
16. Miglioramento continuo
È molto probabile che qualsiasi competenza si possieda oggi diventi obsoleta nel giro di pochi anni, se non mesi. Per questo le aziende cominciano ad apprezzare e misurare la capacità di miglioramento continuo di un dipendente e/o candidato. Questa soft skill riflette un’attitudine proattiva verso l’apprendimento e la crescita personale e professionale. Richiede una mentalità aperta al cambiamento e alla sperimentazione con l’obiettivo di affinare le proprie abilità e adattarsi alle evoluzioni del contesto lavorativo.
17. Creatività
La creatività è la capacità di generare idee originali e innovative ed eseguirle in maniera altrettanto estrosa. Ciò vuol dire che questa soft skill non è utile soltanto a chi si occupa di design, scrittura, marketing ecc. Chi è creativo è anche capace di trovare nuove soluzioni a vecchi problemi, invece di seguire modalità di lavoro che potrebbero essere divenute obsolete. Allo stesso tempo, la creatività è indispensabile per uscire rapidamente da situazioni di crisi e forte cambiamento, grazie a nuove idee vincenti.
18. Affidabilità
Sotto il cappello dell’affidabilità possiamo inserire un gran numero di qualità “umane”. Quella di lavorare in maniera indipendente senza bisogno di supervisione, l’onestà, l’integrità, la puntualità e tutto ciò che ci porta a fidarci di un nostro collega. Più si coltivano fiducia e affidabilità in azienda, più si possono adottare convintamente modalità di lavoro ibride e per obiettivi, con tutti i benefici che ne derivano per le persone e il business.
19. Intelligenze emotiva
Per intelligenza emotiva si intende la capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le emozioni proprie e altrui. Le persone con un alto livello di intelligenza emotiva hanno una forte autostima e sono in grado di stabilire rapporti migliori in ambito lavorativo, adattandosi quindi meglio al ruolo di leader gentile così apprezzato nel mondo del lavoro moderno. Si parla di quoziente emozionale (QE) in contrapposizione al quoziente intellettivo (QI).
20. DE&I
Come emerso dal nostro Report Competenze 2024, nelle aziende italiane la diversity, equity & inclusion non è ancora una competenza tracciata abitualmente nei processi di valutazione. Un vero peccato, vista l’importanza di questi temi nella creazione di ambienti di lavoro positivi e nel successo delle strategie di employer branding. In un ambiente di lavoro sempre più “multi” (culturale, religioso ecc.) bisogna avere rispetto per tutti, sapersi mettere nei panni dell’altro e trovare punti di contatto e di dialogo.
21. Capacità di analisi
Le aziende accumulano sempre più dati in ogni ambito del loro operato, dipartimento HR incluso, e sono sempre più inclini a farsi guidare da essi nelle decisioni di business. È quindi normale che la capacità di analisi sia una competenza trasversale fortemente cercata nei candidati e sviluppata nei dipendenti. Inoltre, per poter risolvere un problema è fondamentale capirne a fondo, in una prima fase di analisi, la natura, le sfaccettature e le implicazioni. Occorre saper pensare in modo logico, scomponendo il problema in sezioni e individuando le relazioni di causa ed effetto.
L’Importanza di un Approccio Skill-Based
Le competenze stanno acquisendo sempre più rilevanza in azienda, tanto da spingere alcune realtà ad adottare un approccio skill-based.
Questo approccio pone le competenze al centro della strategia aziendale, trasformandole nella principale “valuta” su cui si basano processi chiave come ricerca e selezione, valutazione, formazione, incentivazione e mobilità interna. Adottando un modello skill-based, le aziende possono individuare e colmare rapidamente eventuali carenze di competenze, fornendo ai manager strumenti efficaci per valutare e premiare le risorse in base alle conoscenze e alle performance reali.
Uno dei principali vantaggi di questo modello è la sua flessibilità: in un contesto in continua evoluzione, in cui le competenze richieste cambiano rapidamente, un’organizzazione orientata alle skill può adattarsi con maggiore agilità alle esigenze del mercato.
Crediti fotografici: ©wenich/Adobe Stock.