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Aprile 4, 2024

Recruiting nelle startup: 15 consigli per creare il team

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La tua startup ha avuto l’idea del secolo, ha creato un business plan impeccabile, ha sedotto numerosi investitori con il suo elevator speech ma non ha una strategia di recruiting? Il progetto rischia di non andare molto lontano!

Per una startup ancor più che per qualsiasi grande azienda e multinazionale, infatti, poter contare su un team di lavoro dotato delle giuste competenze e affiatato è fondamentale e può fare la differenza nel successo o meno dell’iniziativa imprenditoriale.

Ecco 15 consigli utili per qualsiasi startup che voglia vincere la sfida della crescita!



1. Adotta una strategia di recruiting

La velocità di crescita di una startup può variare enormemente a seconda delle risorse a disposizione. Alcune realtà hanno l’urgenza di inserire rapidamente tanti nuovi membri nel team per raggiungere obiettivi ambiziosi connessi a un round di finanziamento positivo.

Altre hanno la necessità di crescere in maniera graduale e organica, aggiungendo nuovi tasselli al mosaico via via che le risorse a disposizione aumentano naturalmente.

In entrambi i casi, commettere errori di strategia nella ricerca e selezione può essere fatale. Nel primo caso, diventerà fondamentale il coinvolgimento di una figura specializzata, interna o esterna, capace di portare a termine numerose selezioni in un anno. Nel secondo, le attività di recruiting potranno essere distribuite all’interno del team originale, appoggiandosi quando necessario a una società di selezione o a un libero professionista.

I founder dovranno comunque restare coinvolti nella scelta finale dei nuovi dipendenti, per assicurarsi che siano in linea con lo spirito della startup.



2. Dedicati all’employer branding

L’employer branding non è un’attività a cui dovrebbero dedicarsi solo le grandi aziende. Anzi, è proprio perché la tua azienda ha pochi mesi di vita ed è ancora sconosciuta ai più che deve essere in grado di comunicare ai possibili candidati i motivi per cui dovrebbero sceglierla.

Le startup hanno spesso il vantaggio di aver riflettuto a lungo sulla propria brand identity prima di avviare il progetto. Dovrebbe quindi esserci materiale in abbondanza da cui partire per definire la mission e i valori aziendali e i motivi per cui lavorare in azienda.

Quando progetti il sito aziendale, destina una sezione “Lavora con noi” o “Carriere” per mostrare questi contenuti. Un career site curato e professionale che elenchi chiaramente le opportunità di lavoro aumenta il tasso di conversione degli utenti.

Per approfondire questo argomento, leggi la nostra breve guida all’employer branding.



3. Esalta i tuoi punti di forza

La maggior parte delle persone tende a preferire un lavoro presso una grande azienda o una multinazionale perché considerata più stabile e di maggior valore per il proprio curriculum. Per quanto discutibile – tutte le grandi aziende attraversano inevitabilmente periodi di ristrutturazione in cui vengono compiuti tagli al personale anche massicci – questa credenza è difficile da estirpare.

Cerca quindi di mettere in luce tutti i vantaggi di lavorare in una startup: contatto diretto con la leadership, maggiore libertà d’azione e flessibilità, forte predisposizione all’innovazione e alla sostenibilità, meno burocrazia e livelli di approvazione, meno stagnazione e inutili riunioni fiume ecc.

Se stage e apprendistati presso la tua realtà sono ben retribuiti, mettilo in evidenza. Tante grandi aziende offrono soltanto un rimborso spese, insufficiente per tanti giovani che hanno bisogno di mantenersi fuori sede.



4. Non interrompere mai le ricerche

Una startup non dovrebbe mai smettere del tutto di cercare nuove figure. Per la sua natura dinamica, le esigenze possono mutare rapidamente e un candidato poco in linea fino a qualche mese fa può diventare di colpo un’urgenza.

Per questo il database aziendale di candidati va coltivato con la stessa costanza con cui ci si prende cura di una pianta: bastano pochi minuti ogni giorno!

Un ricco database proprietario di profili permette di disporre di un serbatoio di talenti a cui attingere immediatamente quando si presenta la necessità.



5. Fatti aiutare dalla tecnologia

La maggior parte delle startup sono aziende altamente tecnologiche e capiscono l’importanza di supportare il lavoro del personale con i software più efficienti.

Per questo non dovrebbero condurre un processo vitale come il recruiting con strumenti generici come email e fogli Excel.

Oggi, l’offerta dei software per il recruiting (o ATS, applicant tracking system) è tarata anche sulle esigenze di PMI e startup, con versioni di prodotto economiche che scalano con la crescita aziendale.

In questo modo una startup può ottenere tutti i vantaggi di questi strumenti (riduzione del data entry, maggiore visibilità degli annunci, accorciamento dei tempi di selezione, automatizzazione dei processi, report ecc.) con un investimento minimo.

Per esempio, bastano 50€ al mese per utilizzare l’ATS Altamira Recruiting Start e poter creare un database aziendale di 500 candidati.



6. Sfrutta il networking

Il mondo delle startup è frizzante e ricco di eventi, occasioni in cui è possibile incontrare tante persone appassionate a questo genere di sfide e pronte a entrare a far parte del tuo team.

Altrettanto interessante è l’ambiente dei coworking, dove da incontri accidentali è facile che nascano collaborazioni di varia natura.

Se hai buone doti relazionali, ecco un buon modo di metterle in pratica!



7. Non porti limite geografici

A seguito della pandemia, le offerte di lavoro per posizioni in full remote sono diventate più comuni. Restano, comunque, una piccola minoranza e un ottimo strumento di attraction per le startup.

Offrire la possibilità di lavorare da casa, infatti, permette di allargare il bacino di candidati pescando in mercati del lavoro meno costosi e di rendere più competitivi i propri annunci senza dover aumentare i costi.

La flessibilità è infatti uno dei benefit maggiormente ricercati dai candidati oggi, soprattutto dalle nuove generazioni.

Una organizzazione del lavoro che preveda posizioni ibride e/o in full remote è oggi la norma per le startup, che devono puntare fortemente sull’employee experience come fattore competitivo.



8. Concentrati sulle soft skill

Quando si fa recruiting per una startup, le competenze trasversali (soft skill) rivestono un ruolo ancora più importante.

La capacità di lavorare in gruppo, imparare rapidamente, risolvere problemi, adattarsi a nuove mansioni sono imprescindibili in un ambiente dinamico e ricco di sfide.

Ciò non vuol dire che le hard skill non siano importanti. Ma visto il rapido tasso di innovazione tecnologica e dei processi, queste devono comunque essere continuamente aggiornate.

Meglio concentrarsi su candidati con forti soft skill e prevedere un buon piano di formazione (anche) per le competenze più tecniche.



9. Apprezza la creatività

La creatività è una caratteristica molto utile per chi lavora in un’azienda votata all’innovazione.

In fase di recruiting le startup non dovrebbero quindi limitarsi a valutare i contenuti del CV (le esperienze di lavoro, il percorso formativo e le competenze sviluppate) ma anche le scelte grafiche e stilistiche.

CV troppo creativi, che fanno largo uso di immagini, simboli e metafore grafiche, tendono a non performare bene negli strumenti di analisi automatica dei CV presenti sugli ATS. Ecco perché si consiglia comunque ai recruiter di passare in rassegna tutti i profili, iniziando da quelli suggeriti dal software.



10. Prediligi il talento all’esperienza

Per definizione, una startup è sempre alla ricerca di nuovi modi per gestire vecchi problemi.

Per questo il talento, la fantasia, l’intuizione devono essere tenuti in considerazione tanto quanto, se non più, dell’esperienza.

Attenzione a non cadere nella tentazione di discriminare in base all’età, però. Fantasia, talento e creatività possono essere trovati in candidati di ogni generazione.



11. Cerca anime affini

Grazie ai sistemi di ricerca del tuo ATS puoi scandagliare il database alla ricerca di candidati che hanno avuto esperienze di lavoro presso una “startup”, “piccola azienda” o “PMI”.

Un’esperienza di lavoro in una realtà di dimensioni contenute testimonia che il candidato non è interessato soltanto ai grandi nomi ed è abituato a prendersi responsabilità.



12. Informati sui progetti personali

Un candidato che si diletta in progetti personali, più o meno attinenti con il business dell’azienda, mostra capacità imprenditoriali, spirito d’iniziativa e autonomia che vanno tenuti in considerazione.

L’importante è che il carico di lavoro di questi progetti sia compatibile con quello della posizione che dovrà ricoprire in azienda.

Magari tra due anni ti lascerà per avviare un progetto autonomo, ma nel frattempo sarà stato un ottimo collaboratore!



13. Prendi nota di esperienze all’estero

Una esperienza di lavoro o di vita all’estero può aggiungere grande valore a un CV.

È sinonimo di intraprendenza, apertura mentale, conoscenza delle lingue ecc., tutte competenze molto utili per una startup, soprattutto quando ha l’ambizione di espandersi verso altri paesi.

Lavorando all’estero, inoltre, un candidato avrà avuto modo di sperimentare modi diversi di organizzare il lavoro, un know-how che potrà essere utile anche a una startup italiana.



14. Ricerca flessibilità e predisposizione al cambiamento

Le mansioni svolte da un dipendente di una startup sono di rado iperspecializzate, ma anzi tendono a spaziare e variare di continuo.

Per questo una persona dotata di flessibilità e buone capacità di adattarsi al cambiamento merita un punto in più.

Anche la capacità di occuparsi di più attività va premiata. Oggi, però, non si cerca tanto il multitasking (l’abilità nello svolgere contemporaneamente più compiti) quanto il serial tasking, ovvero la capacità di svolgere i diversi compiti in sequenza, dedicando piena concentrazione a ciascuno di questi.



15. Prediligi relazioni durature

Un’esperienza di almeno 2-3 anni nella stessa società testimonia la capacità del candidato di impegnarsi e credere in un progetto con costanza.

Possono non sembrare molti, ma soprattutto per le nuove generazioni si tratta di un lasso di tempo importante, necessario perché un lavoratore riesca a dare un contributo davvero determinante alla tua realtà.



Conclusioni

Il successo di una startup dipende moltissimo dalla sua capacità di attrarre e assumere candidati validi e in linea con il suo spirito.

Una startup dovrà quindi essere innovativa anche nella sua strategia di recruiting, sfruttando la tecnologia e le tecniche più moderne di employer branding.




Crediti fotografici: ©Nuthawut/Adobe Stock