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Giugno 8, 2023

Perché il benessere è il tema HR del 2023 e come coltivarlo

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Qualche mese fa abbiamo pubblicato un articolo sui principali trend HR del 2023, frutto dell’analisi di numerosi articoli internazionali.

In questa classifica, il tema del benessere in azienda si era classificato al terzo posto, subito dopo il lavoro ibrido (un tema certamente connesso al benessere) e l’upskilling.

Chi ha avuto modo di frequentare i tanti eventi italiani dedicati alle Risorse Umane – per ultimo il Global Summit Human Resources del 24 e 25 maggio – avrà però notato come il tema del benessere, o Wellbeing, abbia nel frattempo acquisito ancora più urgenza, tanto da poter essere definito il tema HR più importante dell’anno.

Sono state tantissime, infatti, le conferenze e le presentazioni di nuove soluzioni tecnologiche dedicate a quest’ambito.



Il benessere organizzativo

Il tema del benessere a livello aziendale viene inquadrato con l’espressione “benessere organizzativo”.

Il Ministero dell’Istruzione lo definisce così: “Per benessere organizzativo si intende la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che operano al suo interno.”

Di questo tema fanno parte anche altri trend HR del momento. Per esempio:

  • La settimana lavorativa da 4 giorni, per la quale aumentano le sperimentazioni in tutto il mondo e che ha lo scopo di migliorare l’equilibrio vita/lavoro dei dipendenti.
  • Il welfare aziendale, che oltre a essere uno strumento fiscalmente vantaggioso per aziende e dipendenti ha anche il compito di aumentare il benessere del personale attraverso un catalogo di servizi dedicati a questo scopo.
  • La diffusione della telemedicina e della psicologia online, che permettono al dipendente di curare il proprio benessere fisico e mentale a prezzi più accessibili.
  • L’inclusione della gamification in tanti processi aziendali per renderli più piacevoli.

Se le aziende stanno finalmente mettendo al centro dei loro processi il benessere organizzativo è anche per gli influssi positivi che ha su tanti processi e KPI, tra cui la retention e l’attraction del personale, la creazione di un clima aziendale positivo e le performance nel rating ESG.

Non solo: secondo uno studio del MIT e Harvard, un buon ambiente di lavoro può aumentare la produttività fino al 31%. Un impatto positivo confermato da tante ricerche condotte in tutto il mondo e ormai considerato assodato.

Del resto, uno degli scopi principali del benessere organizzativo è quello di combattere lo stress e i suoi effetti su dipendenti e aziende. Da un lato, infatti, lo stress comporta malessere emotivo, mentale e fisico per il dipendente, dall’altro porta a un aumento del tasso di assenteismo e di turnover e a un conseguente calo della produttività.



Come curare il benessere organizzativo

Per ottenere un’organizzazione in grado di produrre benessere nei dipendenti bisogna curare la relazione in ogni dettaglio. In particolare:

  • Indagare le necessità, aspettative e priorità di lavoratori e lavoratrici
  • Intervenire per eliminare ogni causa di disagio
  • Investire in soluzioni tecnologiche per la cura del benessere
  • Monitorare i risultati e l’evoluzione dei bisogni

In passato le aziende si soffermavano soprattutto sulla cura del benessere fisico, principalmente grazie a palestre aziendali o convenzioni con centri sportivi.

Negli ultimi anni, invece, l’aumento di casi di burnout registrati ha portato le organizzazioni ad occuparsi del tema in maniera olistica, perseguendo la felicità del dipendente in cinque ambiti.


Benessere Fisico

La cura del benessere fisico del personale è oggi più sofisticata che in passato. Oltre ad offrire al dipendente l’opportunità di praticare sport e attività fisica, le aziende si premurano di promuovere anche l’adozione di una alimentazione equilibrata, una routine del sonno adeguata e in generale l’adozione di uno stile di vita sano.

Lo fanno, per esempio, mettendo a disposizione del personale dispositivi indossabili (smart watch e fitness watch) per il monitoraggio dello stato fisico e applicazioni.

benessere fisico al lavoro

Benessere mentale

Il tema del benessere mentale ed emotivo è diventato improvvisamente attuale a seguito della pandemia, ma già da diversi anni le aziende avevano iniziato ad aumentare gli investimenti in quest’ambito.

Il primo, difficile passo è stato superare la ritrosia ad affrontare un argomento ritenuto troppo privato e possibile fonte di discriminazioni.

Per promuovere il benessere mentale le aziende possono, per esempio, includere servizi di psicologia online e telemedicina nel pacchetto di welfare riversato ai dipendenti.


Benessere professionale

Per molti lavoratori, le priorità di carriera sono cambiate notevolmente con la pandemia. La flessibilità, il lavoro agile e da remoto sono oggi elementi fondamentali nella scelta dell’azienda.

Per promuovere il benessere professionale le imprese devono offrire percorsi di carriera orizzontali e verticali, favorire la mobilità interna, proporre percorsi formativi validi, introdurre piani di coaching e mentoring ecc.


Benessere economico

La forte inflazione degli ultimi anni ha risollevato il tema degli stipendi italiani, fermi al palo da decenni e sempre più insufficienti per sostenere il costo della vita.

Lo stress causato dall’incertezza economica mina la serenità dei dipendenti e di conseguenza le loro prestazioni, oltre a renderli inclini a cercare un altro lavoro con una retribuzione migliore.

Le aziende devono trovare le risorse per aumentare le retribuzioni, magari sfruttando sistemi come il welfare aziendale e i premi di risultato legati all’andamento generale dell’azienda.


Benessere sociale

L’essere umano è un animale sociale e per questo costruire relazioni positive e amicizie con i colleghi rafforza il senso di benessere e di felicità di un dipendente.

Riuscire a far nascere questo tipo di relazioni quando l’organico lavora prevalentemente in full remote è una sfida difficile per le aziende, che devono adottare iniziative per favorire la socialità in altri contesti. Per esempio organizzando eventi di team building, prevedendo appuntamenti virtuali dedicati allo svago e creando community attraverso le quali i dipendenti con interessi affini possono entrare in contatto.



Strumenti moderni per coltivare il benessere in azienda

Come già detto, una delle iniziative adottabili dalle aziende virtuose è quella di mettere a disposizione del personale soluzioni tecnologiche per la cura del benessere.

Di seguito te ne presentiamo due che abbiamo avuto modo di conoscere durante il Global Summit Human Resources.



Mindwork

Mindwork menu

Mindwork è una piattaforma online che consente alle aziende di offrire un servizio di consulenza psicologica alle proprie persone.

I principali servizi che mette a disposizione sono tre:

  • Un servizio di supporto psicologico erogato in videochiamata criptata sia dentro che fuori dall’orario di lavoro. Il servizio, del tutto anonimo e confidenziale, viene effettuato da un team di psicologhe e psicologi qualificati e selezionati.
  • Attività di comunicazione interna per sensibilizzare sul tema della salute psicologica. La formazione può essere indirizzata a tutta la popolazione aziendale o a una parte, per esempio il management.
  • Attività di comunicazione esterna in co-branding per posizionare l’azienda sul tema del benessere mentale.

Trainect

Trainect menu

Trainect è una app che aiuta le aziende a identificare lo stato di salute dei propri dipendenti ed elaborare una strategia per aumentare il wellbeing a 360 gradi.

Attraverso la app è infatti possibile condurre un test per identificare il proprio livello di benessere e fruire di una serie di contenuti pensati per aumentarlo. I contenuti proposti – per esempio esercizi o pillole formative sull’alimentazione – mirano ad aumentare il benessere in cinque aree:

  • fisico
  • mentale
  • sociale
  • emotivo
  • finanziario

L’app sfrutta meccanismi di gamification per favorire l’engagement dei dipendenti e ottenere un alto tasso di utilizzo.

Permette, inoltre, all’azienda di convertire i punteggi dei dipendenti in iniziative sostenibili, supportando così la strategia ESG.




Crediti fotografici: ©Yuliia/Adobe Stock, Yakobchuk Olena/Adobe Stock