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Novembre 11, 2020

I trend HR che domineranno il 2021: analisi di 12 articoli

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Con l’avvicinarsi delle vacanze natalizie, abbiamo effettuato un’analisi delle previsioni più autorevoli per il settore HR nel 2021.

Per fare un po’ d’ordine tra le molteplici voci abbiamo analizzato i trend individuati da 12 articoli autorevoli e stilato una classifica di quelli più popolari. Per ogni tendenza, abbiamo indicato tra parentesi quanti articoli l’hanno promossa.

Com’è comprensibile, le iniziative HR del prossimo anno appaiono pesantemente influenzate dalla pandemia di Covid-19.

Se vuoi approfondire ulteriormente il tema, prosegui la lettura oltre la classifica: troverai una sintesi delle 12 fonti che abbiamo analizzato.


I 16 principali trend HR per il 2021

  1. Focus sul benessere dei dipendenti (8). La pandemia del 2020 ha indubbiamente segnato le persone, tanto da spingere le aziende a mettere al primo posto tra le priorità HR del 2021 la cura del benessere del personale. Questo si tradurrà in un ampliamento dei benefit dedicati a questo aspetto, anche grazie all’aumento di APP e servizi digitali dedicati. Tra le offerte figureranno anche servizi e prodotti per tutelare la salute mentale dei dipendenti.
  2. Aumentano gli HR specialist (5). Le competenze che un professionista delle Risorse Umane deve possedere sono sempre di più. Di conseguenza tra i trend HR del 2021 c’è anche l’aumento di professionisti HR specializzati in ambiti più circoscritti. Avremo, per esempio, esperti di HR analytics, di employer branding e talent acquisition, di engagement dei dipendenti ecc. Grazie a queste figure specializzate e a conoscenze fondamentali come la mappa e il gap delle competenze aziendali il dipartimento HR avrà un ruolo più importante nelle strategie aziendali.


  3. Curare l’Employee experience ibrida (5). Nel 2021 il dipartimento HR dovrà mantenere alto l’engagement e costruire una solida employee experience nonostante la forza lavoro sia suddivisa tra ufficio e casa e comprenda un alto numero di collaboratori esterni. Grazie al supporto del digitale dovrà rivedere tanti processi – dall’onboarding al piano di benefit, dalle valutazioni al talent management – per soddisfare questa forza lavoro “ibrida”.
  4. Puntare sulla formazione continua per il reskilling (5). Una delle sfide più importanti per le aziende nei prossimi anni sarà quella dell’aggiornamento delle competenze. Le skill necessarie per il mondo del lavoro evolvono infatti così rapidamente da richiedere un approccio dinamico e continuo alla formazione, sia per le competenze soft che per le hard. La tecnologia assorbirà le mansioni più automatizzate e ripetitive, mentre l’uomo si concentrerà su quelle creative e strategiche.
  5. Prosegue la crescita dell’Intelligenza Artificiale (5). Da quando abbiamo iniziato a pubblicare la nostra analisi dei trend HR, a fine 2017, l’Intelligenza Artificiale ha sempre fatto parte della classifica dei più pronosticati. Questo dimostra che il processo di assimilazione e perfezionamento di una nuova tecnologia richiede tanto tempo. Dopo essere stata sperimentata nel recruiting, l’intelligenza artificiale ha fatto il suo ingresso in altri ambiti della gestione Risorse Umane, come la formazione, l’engagement dei dipendenti e gli HR analytics. Nel 2021, l’IA verrà introdotta in tante aziende, ma continuerà a essere – per lo meno in Italia – una tecnologia alla portata di poche.
  6. I software HR in cloud hanno vinto (5). Con l’aumento dello smart working i software in cloud hanno definitivamente messo da parte quelli on premise, nelle Risorse Umane come in altre aree aziendali. Non solo perché utilizzabili da ovunque e con qualunque dispositivo, ma anche perché consentono ai dipendenti di accedere in self-service, decentralizzando la gestione HR. Nel 2021 verranno preferiti sistemi che offrono un’esperienza utente gradevole e un’interfaccia facile anche per chi li utilizza saltuariamente.
  7. Tempo di decisioni data-driven (4). In periodo di crisi è vietato sbagliare. Una ragione in più per accelerare sul ricorso ai people analytics per supportare le decisioni, sfruttando la mole sempre maggiore di dati archiviati nei software di gestione HR. Gli HR analytics offrono informazioni utili sul tasso di assenteismo, sul turnover, sull’equilibrio dei salari ecc. I sistemi più sofisticati potranno avanzare delle previsioni aiutando il dipartimento HR, per esempio, a trattenere in azienda un dipendente in procinto di dare le dimissioni.
  8. Coltivare la Generazione Z (4). Tra i trend HR per il 2021 c’è anche il tema generazionale. La generazione Z sarà infatti sempre più presente nel mondo del lavoro, portando a 4 o 5 il numero di generazioni che coesistono in ufficio. Come ogni nuova generazione, la Z ha una sua scala di valori e priorità. Il dipartimento Risorse Umane dovrà quindi aggiornare i percorsi di carriera, i benefit, le policy e trovare la giusta chiave per motivare i nuovi colleghi e coinvolgerli nella mission aziendale. Grande attenzione verrà data alla Corporate Responsibility e alla sostenibilità.
  9. La GIG economy è sempre più gigante (4). Le incertezze causate dalla crisi e la chiusura degli uffici hanno accelerato un processo già in atto, ovvero la crescita dei lavoratori della GIG economy, atipici e indipendenti, che secondo alcuni studi potrebbero anche superare il 40% dei dipendenti di un’azienda. Il dipartimento Risorse Umane dovrà studiare policy, retribuzioni e meccanismi di engagement adeguati e anche la tecnologia HR dovrà evolversi per supportare queste esigenze.
  10. L’employer branding farà ancora la differenza (3). L’employer branding, che aveva dominato le classiche dei trend HR negli anni scorsi, è oggi un tema meno urgente per un semplice motivo: la sua importanza è ormai stata recepita dalle aziende. Nel 2021, la ripresa economica metterà in concorrenza tante aziende per i candidati migliori. Per ottenere ottimi risultati bisognerà curare il percorso di candidatura e creare una pipeline di profili interessanti.
  11. Promuovere la diversity (3). Nel 2020 il tema della diversity è stato portato alla ribalta negli Stati Uniti dal movimento Black Lives Matter. In Italia, invece, abbiamo fatto ulteriori passi indietro nel gender (pay) gap, dato che molte madri hanno dovuto rinunciare al lavoro per prendersi cura dei figli durante il lockdown. Nel 2021 le aziende che vogliono avere successo dovranno cercare di recuperare terreno e assottigliare il divario, soprattutto nei ruoli di leadership.
  12. Benefit e retention (2). Il paniere di benefit offerto dall’azienda diventerà uno strumento di retention ancora più decisivo nel 2021. Per questo tante imprese espanderanno l’offerta, includendo sia benefit più tradizionali come il parcheggio e la navetta per l’ufficio sia prodotti e servizi più moderni come la telemedicina.
  13. Blockchain & Risorse Umane (2). Questa tecnologia resa celebre dal Bitcoin dà il suo meglio nel tracciamento dei dati e nella protezione della privacy. Potrà quindi essere utilizzata con successo nel settore della tecnologia HR, per rispettare normative come il GDPR e garantire l’autenticità di documenti, percorsi professionali e titoli formativi.
  14. L’importanza del Change management (2). La capacità di adeguarsi al cambiamento farà la differenza nel ciclo di vita di un’azienda. Si dovranno tenere sotto osservazione i macrotrend globali e valutare quali di questi potrebbero avere un impatto sull’azienda e di che tipo.
  15. Regolamentare il lavoro a distanza (2). Dopo un simile 2020, è abbastanza naturale che tra i trend HR del 2021 compaia anche lo smart working. Una volta rientrata – si spera – l’emergenza si dovrà mediare tra il desiderio di tanti dipendenti di proseguire l’esperienza del lavoro da casa e le preoccupazioni dei manager su un possibile calo della produttività. Altri problemi riguardano i tempi di reperibilità, che tendono a dilatarsi, e l’utilizzo di strumentazioni (computer, sedie, scrivanie, luci) non pensate per il lavoro in casa. Di certo, è giusto il momento di dare un contorno normativo solido a questa modalità di lavoro, sia a livello statale che aziendale.
  16. Nuovi impieghi per la Realtà virtuale (2). Anche la realtà virtuale potrebbe rivelarsi un ottimo alleato in tempi di smart working. Per esempio nel recruiting, permettendo ai lavoratori manuali di dimostrare le loro competenze a distanza. Altrettanto importante potrà essere il contributo apportato nella formazione e nell’onboarding.

Le fonti in sintesi: 12 articoli sugli HR trend 2021



Beekeeper

L’analisi del team di Beekeeper si sofferma sul tema dell’engagement e dell’esperienza del dipendente, individuando 5 trend HR da tenere d’occhio nel 2021.

  • Increased Importance of HR Within Organizations. Con la forza lavoro sparpagliata sul territorio e sotto un flusso costante di informazioni sulla pandemia, il ruolo dell’HR ha assunto maggiore rilievo. Non solo per le difficoltà nel selezionare, assumere e far integrare nuovo personale a distanza, ma anche per la necessità di mantenere alta la motivazione del personale e fungere da fonte attendibile per tutte quelle informazioni che riguardano la sicurezza sul lavoro e le policy da rispettare.
  • More Emphasis on Employee Mental Health. Il Covid-19 ha avuto impatti considerevoli sulla salute mentale di tantissime persone. Nel 2021 le aziende investiranno quindi su iniziative per il benessere mentale e fisico dei propri dipendenti. Gli HR dovranno dimostrarsi sempre disponibili all’ascolto, mostrare empatia e offrire supporto per la gestione del lavoro a distanza su lungo termine. Prima o poi, con il ritorno in ufficio, si dovrà procedere a una riorganizzazione degli spazi che tenga conto di quanto avvenuto quest’anno.
  • Reliance on Data-Driven Insights. Con un ricorso più ampio a software di gestione HR – per esempio per timbrare a distanza o dare feedback su un collega – stanno aumentando anche i dati a disposizione del dipartimento Risorse Umane. Analizzandoli con appositi software, si riceveranno insight utili per prendere le giuste decisioni.
  • Overcoming the Challenges of a More Fluid Workforce. Con una forza lavoro sempre più composta da freelance e collaboratori occasionali, il dipartimento HR dovrà impiegare maggiori risorse per attrarre questi lavoratori, stabilire dei criteri di valutazione, identificare i giusti benefit da assegnare ecc.
  • New Definition of the Employee Experience. Con l’aumento del lavoro a distanza – probabilmente permanente – l’esperienza dei dipendenti in azienda è mutata. Nel 2021 andranno condotte survey per identificare i cambiamenti e capire come stiano impattando sulla motivazione e il benessere del personale.

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Fingo HR

Dopo un anno complesso per il mondo del lavoro, come non capitava da decenni, c’è ancora più curiosità per capire quali cambiamenti ci aspettano nel 2021. Ecco le 7 previsioni di Fingo HR, una società di consulenza HR specializzata in PMI statunitensi e messicane.

  • The candidate’s experience. Maggiore attenzione verrà data al processo di candidatura e all’esperienza cel candidato, anche grazie al supporto dei software. Lo scopo sarà quello di creare subito un forte legame con il brand e creare le giuste aspettative.
  • Blockchain. Continua la diffusione di questa tecnologia in tanti ambiti, tra cui l’HR. Il suo punto di forza è il tracciamento dei dati e la loro protezione, per cui sarà utilizzata soprattutto nella gestone privacy.
  • Focus on a multi-generational workspace. Il graduale ingresso della generazione Z nel mondo del lavoro non passerà in sordina. Bisognerà assicurare la coesistenza tra le diverse generazioni, rivedere i piani di carriera e trovare le giuste chiavi per motivarli.
  • Changes in the HR structure. Lo abbiamo visto in altri articoli: il mondo HR richiede competenze sempre più specializzate, per esempio nell’analisi dei dati, nell’engagement dei dipendenti, nel mondo dei benefit & compensation, nella formazione continua. Ci sarà quindi un boom di HR specialist e di HR outsourcing (nelle PMI).
  • The employee experience. Curare l’esperienza dei dipendenti in azienda resterà una priorità, ma bisognerà imparare a farlo soprattutto con strumenti digitali. Importanti anche i piani di benefit sulla cura della persona.
  • Wellness plans. I benefit concessi ai dipendenti saranno sempre più rivolti al loro benessere. Alle solite offerte (tessere per palestre, offerta di cibi sani in ufficio) si aggiungeranno moduli self-service per fare esercizio a casa e verificare la correttezza delle proprie abitudini alimentari.
  • Artificial Intelligence. Nelle grandi organizzazioni, le conversazioni 1-to-1 tra dipendenti ed HR verranno prevalentemente gestite da chatbot, in modo da liberare l’ufficio Risorse Umane per attività più strategiche.

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Gartner

Questo report prodotto da Gartner (scaricabile inserendo il proprio indirizzo email) individua 5 priorità dei direttori HR nel 2021. È stato realizzato coinvolgendo più di 800 HR leader di 60 paesi.

  • Building critical skills and competencies. Le skill necessarie per il moderno mondo del lavoro evolvono così velocemente che è difficile tenere traccia dei gap di competenze in azienda e integrare la formazione nella vita del dipendente. Nel 2021 occorrerà un approccio più dinamico al reskilling.
  • Organizational Design and Change Management. Nel 2020, l’onda del cambiamento si è abbattuta con inaudita potenza sulle aziende. Non sorprende quindi che molte si stiano chiedendo come attrezzarsi per gestire meglio il cambiamento, formando in tal senso sia leader che dipendenti. Una delle chiavi in futuro sarà la responsabilizzazione dei dipendenti, inevitabile in un contesto in cui si lavora a lungo da soli.
  • Current and Future Bench Strength. La fiducia in chi guida le aziende non è al massimo, in particolare per una mancanza di diversity e un’incapacità di coltivare la prossima generazione di leader in tempo utile. Favorire la diversità sarà la prima priorità per il 2021.
  • Future of work. Gli impatti della pandemia sul settore HR saranno permanenti? Cosa ne sarà dei trend che la precedevano? Come possiamo prepararci a fronteggiare i cambiamenti futuri? Le aziende hanno improvvisamente scoperto di essere impreparate al futuro. Un buon metodo per mantenere un po’ di controllo è analizzare i grandi trend in atto e filtrarli per rilevanza, impatto e opportunità.
  • Employee Experience. Governare l’employee experience è più complesso, in un mondo in cui una parte dei lavoratori frequenta l’ufficio e molti altri agiscono da casa. Pensiamo a tutte quelle aziende rese celebri dai benefit offerti nelle loro sedi sfavillanti. Tutti i processi che hanno a che fare con l’engagement del dipendente, dall’onboarding al piano di benefit, dalle valutazioni al talent management, dovranno essere rivisti in un’ottica di forza lavoro “ibrida”.

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HowNow

Secondo lo staff di HowNow, i trend HR per il 2021 saranno fortemente legati alla pandemia e a come sta trasformando il mondo del lavoro.

  • Remote working and learning. Dopo il forzato telelavoro del 2020, che equilibrio si troverà tra le richieste dei lavoratori, in larga parte entusiasti del lavoro a distanza e desiderosi di mantenerlo almeno per qualche giorno la settimana, e le preoccupazioni dei manager sulla produttività? Come affrontare il tema della reperibilità, che spesso chi lavora da casa prolunga oltre le normali ore di lavoro? Altri temi da affrontare sono la perdita di coesione dei team e l’utilizzo di tavoli, sedie, luci non perfette per il lavoro.
  • Diversity, equity and inclusion. Questo tema è nuovamente esploso negli Stati Uniti al grido di black lives matter, ma appartiene a tutto il globo. Anche il gender gap è lontano dall’essere risolto e anzi si è aggravato in Italia, a causa della chiusura delle scuole che ha avuto impatti negativi soprattutto sulle donne lavoratrici. Nel 2021 si dovrà recuperare il terreno perduto.
  • Employee wellbeing and mental health. Dopo i traumi causati dal 2020, nel 2021 ci si impegnerà con ancora maggiore forza per salvaguardare il benessere e la salute mentale dei dipendenti. Aumenterà l’utilizzo di app apposite, si investirà nella formazione, soprattutto per soft skill, e si cercherà di adottare iniziative più originali per mantenere alto l’umore di chi lavora a distanza.
  • Learning in the flow of work. Da numerose ricerche, risulta che i dipendenti investono una quantità rilevante dell’orario di lavoro a cercare informazioni, fino al 25%! Ne consegue che le aziende dovrebbero investire in tool capaci di abbattere questi tempi di ricerca e condividere le informazioni con i colleghi.
  • Data-driven strategies. Un ambiente di lavoro sempre più digitale consente di raccogliere molti più dati su cui basare decisioni e strategie. Dopo un simile 2020, nel 2021 è vietato sbagliare!

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Lanteria

I trend HR pronosticati dai colleghi di Lanteria sono legati alle evoluzioni dei software per la gestione delle Risorse Umane, ma in fondo raccontano più in generale le evoluzioni dell’intero settore HR. Eccoli.

  • Understanding the Younger Workforce. La Generazione Z si appresta a entrare nelle aziende e, come sempre, avrà preferenze di carriera, valori, motivazioni diverse dalle precedenti. L’ufficio HR e le imprese dovranno prepararsi al loro arrivo.
  • GIG economy. La percentuale di GIG worker in azienda aumenterà e ci sarà bisogno di archiviare e processare i dati di tutti questi collaboratori.
  • Better Browsing Experience. L’aumento dell’utilizzo self-service dei software HR spingerà le aziende verso prodotti facili da navigare e utilizzare in autonomia. L’esperienza utente sarà quindi un importante criterio di scelta.
  • Updates to Safety Guidelines and Tracking. Le policy e le normative sulla sicurezza saranno riviste per tenere conto dei dispositivi e delle pratiche introdotti per combattere la diffusione del virus. Molte procedure potranno essere facilitare da nuove funzionalità dei sistemi HRM.
  • Employee Wellness. L’utilizzo di software per prendersi cura del benessere dei dipendenti non è una novità in Italia, con la crescita dei programmi per il welfare aziendale. La tendenza proseguirà in tutto il mondo.

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Paychex

La tecnologia HR è stata la grande protagonista “forzata” del 2020, venuta in soccorso di tutte quelle aziende impossibilitate dalla pandemia a seguire la usuale routine di lavoro. Paychex individua 3 grandi trend legati a essa anche nel 2021.

  • Artificial intelligence (AI) in HR tech. L’intelligenza artificiale verrà applicata in sempre più aree della gestione Risorse Umane, ma bisognerà stare attenti a non violare la privacy dei dipendenti.
  • Self-service tools. Tra l’aumento del lavoro da casa e il progressivo ingresso nel mercato del lavoro della nuova generazione, la domanda per sistemi self-service che garantiscano autonomia e trasparenza aumenterà.
  • Employee wellness. L’offerta di programmi di benessere e welfare da parte dei datori di lavoro aumenterà e comprenderà anche servizi per la salute mentale.

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Pentabell (prima parte)

Nonostante la continua evoluzione della tecnologia HR, la figura del professionista delle Risorse Umane rimarrà centrale in ogni azienda. Anzi, avrà più tempo per curare le attività più strategiche del suo ruolo: ricerca di talenti, engagement dei dipendenti, retention. Ecco le prime cinque previsioni di Pentabell.

  • Understanding young workers. Nel 2021, molti uffici vedranno la coesistenza di 4 generazioni di lavoratori. Policy, strumenti, benefit dovranno essere modificati per venire incontro alle diverse priorità delle nuove generazioni.
  • New ways to engage workers. Due strategie efficaci nel 2021 per aumentare l’engagement dei dipendenti: rafforzare la Corporate Responsibility e coinvolgere maggiormente il personale nella definizione della cultura e strategia aziendale.
  • Consumerization of the workplace. I dipendenti andranno trattati con sempre maggiore attenzione, come fossero clienti. Un approccio unico e generalizzato per tutto il capitale umano è destinato a fallire.
  • Employees wellness is a priority. Il benessere dei dipendenti, messo alla prova dalle circostanze attuali, richiederà maggiori attenzioni. In particolare, il 65% delle imprese prevede di aumentare gli investimenti in programmi di benessere per la salute mentale.
  • Embracing the big economy. Nei prossimi anni, più del 40% dei lavoratori di un’azienda potrebbero essere liberi professionisti. Manager e dipartimento HR dovranno quindi trovare il modo di motivare e coinvolgere questa nuova forza lavoro. Anche gli strumenti tecnologici cambieranno per consentire di monitorare più facilmente il contributo dei GIG worker.

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Pentabell (seconda parte)

In un secondo articolo, Pentabell ha proseguito le sue previsioni sulle tendenze HR per il 2021.

  • Improved benefits to increase Retention. Secondo diversi studi, oltre un terzo delle aziende sta modernizzando e personalizzando la propria offerta di benefit per aumentare retention e fedeltà del personale.
  • Blockchain improves security. Con l’aumento dei dati archiviati dai sistemi HR e la crescita degli accessi in self-service, la tecnologia blockchain tornerà utile per tutelate la privacy di dipendenti e candidati e garantire l’autenticità di documenti e percorsi professionali.
  • More Data driven HR. Le decisioni dei dipartimenti HR potranno essere basate sempre più su dati concreti. Mettendo a frutto report e statistiche prodotti dalle piattaforme HRM, si potranno cogliere insight preziosi per limitare il turnover, ridurre l’assenteismo, equilibrare i compensi ecc.
  • HR teams more powered by AI and VR. 3 nuove tecnologie potranno supportare l’HR (principalmente in grandi aziende). La realtà virtuale potrà essere impiegata nel recruiting, soprattutto per lavori manuali. La Robotic process automation consentirà di automatizzare diversi processi, come l’onboarding. L’Intelligenza Artificiale, infine, ha potenzialità d’applicazione sia nella gestione dei candidati che in quella dei dipendenti.
  • Deep roles in the corporate strategy. Il fiorire di competenze specializzate (esperti di HR analytics, di talent management, di engagement dei dipendenti ecc.) darà al dipartimento HR un ruolo sempre più centrale nelle strategie aziendali.

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Possibleworks

Questo articolo si concentra sulle evoluzioni della tecnologia per l’HR nel 2021, identificando 6 tendenze.

  • AI (Artificial Intelligence) in HR. Continua a crescere l’impatto dell’intelligenza artificiale sui processi HR, anche se a un ritmo più lento di quanto pronosticato anni fa. Verrà utilizzata per migliorare gli analytics, intensificare l’engagement dei dipendenti e ottenere un ritratto più completo dei candidati.
  • Cloud-based HR. L’esplosione del lavoro a distanza ha convinto anche le aziende meno innovative dell’importanza di passare a software in cloud, non solo per il mondo HR ma anche per la collaborazione tra i colleghi, il project management ecc. I dipendenti avranno così accesso in tempo reale a dati e processi che li riguardano.
  • Continuous learning and development. Nei prossimi anni la tecnologia soppianterà l’uomo in tantissimi lavori che richiedono azioni ripetitive. Per questo sarà fondamentale formare continuamente i lavoratori e sviluppare le soft skill grazie al supporto di software per la formazione permanente.
  • Performance and wellness. Due tendenze in una. Da un lato le valutazioni diventeranno più frequenti, con un ritorno di fiamma per i modelli 360. Dall’altro si diffonderanno maggiormente dispositivi per monitorare lo stato di salute dei dipendenti, come gli orologi per il fitness.
  • GIG economy. Un altro effetto della pandemia è l’ulteriore crescita della GIG economy, con sempre più persone che scelgono o sono costrette a lavorare da indipendenti. Dato che le aziende faranno sempre più ricorso a queste figure, dovranno utilizzare una piattaforma tecnologia per gestirne la selezione, la valutazione, i pagamenti ecc.
  • Virtual reality. Complice il distanziamento sociale, la realtà virtuale diventa sempre più importante in diverse aree della gestione Risorse Umane. Non solo nella formazione, ma anche nell’onboarding e nel recruiting.

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SmartBuys Consulting

Anche la società di consulenza SmartBuys Consulting ha avanzato le sue previsioni per il 2021 degli addetti alle Risorse Umane. La pandemia ha cambiato le necessità delle aziende e spinto le Risorse Umane ad accelerare cambiamenti che altrimenti avrebbero richiesto ancora anni.

  • Empresa saludable. La cura della salute dei dipendenti è ormai una priorità per le aziende e un valore imprescindibile per l’employer branding e la retention. Il discorso non vale solo oggi che tanti contagi avvengono sul lavoro, ma anche per il futuro.
  • Profesionales y equipos transversales. Nella ricerca di nuovo personale, crescerà l’importanza delle soft skill e della capacità di adattamento a discapito delle hard skill e dell’iperspecializzazione. Sarà importante anche saper lavorare in gruppi trasversali, spesso diffusi sul territorio.
  • Círculos de calidad. Questa prassi giapponese si sta diffondendo anche in Occidente. Consiste nell’organizzare un gruppo di 4-8 dipendenti che si occupino di controllare la qualità dei processi aziendali.
  • Apuesta por el Employer Branding. L’employer branding è ancora una disciplina su cui investire, soprattutto in contesti competitivi. Per esempio, si stima che nell’UE ci siano ancora 750.000 posti vacanti nel settore ICT. Per battere la concorrenza una buona strategia di employer branding potrebbe essere indispensabile.
  • Reconversión al digital. Nel 2021, le aziende e i lavoratori che sono rimasti indietro dovranno dedicarsi all’acquisizione di skill digitali, per non diventare rapidamente obsoleti. Fondamentale, per le aziende, l’adozione di software in cloud.
  • Big Data para People Analytics. L’utilizzo dei big data per analizzare i dati relativi alle persone consentirà di migliorare sia i processi interni – come le valutazioni e il rispetto delle normative – che quelli esterni, come l’identificazione dei canali di ricerca più efficaci.
  • Aumento del teletrabajo. È certo che anche nel 2021 ci sarà un ampio ricorso al lavoro da casa, con tutti i suoi vantaggi e svantaggi. È giunto il momento di adottare normative adeguate sia a livello statale che aziendale.
  • Itinerarios personalizados por empleado. Creare un percorso formativo personalizzato per ogni dipendente fa sì che si possa estrarre tutto il potenziale da ciascuno. È inoltre un potente strumento di employer branding.
  • Mayor apuesta por la retribución flexible. L’equivalente del welfare aziendale italiano sembra diffondersi ed essere apprezzato anche all’estero, dato che permette alle aziende di ricompensare i dipendenti con meno costi in un periodo di crisi.
  • Beneficios para empleados de todo tipo. Al di là del welfare, anche i benefit più tradizionali (la navetta che porta in ufficio, il parcheggio gratuito) faranno la differenza nell’attrazione di talenti e nella retention del personale.

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Sympa

I colleghi di Sympa hanno coinvolto i loro utenti nella definizione dei trend HR più importanti per il 2021. Ecco il risultato.

  • HR as the trusted business advisor. In tempi difficili come gli attuali, il ruolo del dipartimento HR ricopre ancora più importanza. Essendo a conoscenza di ciò che avviene sia dentro che fuori l’azienda, ha gli strumenti giusti per guidare l’azienda attraverso il cambiamento.
  • Digital ways of working. In un ambiente di lavoro sempre più digitale, i processi HR, di comunicazione interna e di leadership a distanza andranno rivisitati.
  • Looking within. Per un HR leader è fondamentale sviluppare resilienza e self-leadership. Dovranno cominciare da un’analisi obiettiva di se stessi alla ricerca di aree di miglioramento.
  • HR tech will help you roll with the punches. Sistemi e processi HR sono messi a dura prova da crisi come l’attuale. Un uso saggio della tecnologia HR aiuta a proteggersi dalle insidie e rafforzare l’efficienza della propria strategia.

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Vsource

Ecco le tendenze HR identificate da Vsource per il 2021.

  • AI in the recruitment process. Questo trend HR è presente ormai da anni e lo sarà anche nei prossimi, man mano che l’impiego dell’intelligenza artificiale nel recruiting diventa più affidabile e diffuso.
  • Diversity to continue as a priority. Nel 2021 si potrebbe andare al di là della battaglia per la diversità di genere e introdurre anche il tema della neurodiversità. Le aziende, infatti, dovrebbero cercare di inserire nell’organico anche persone che pensano in maniera innovativa e disruptive.
  • HR and recruitment leaders to guide corporate strategy. Il dipartimento HR e recruiting è in possesso di dati di grande valore, come la mappa e i gap di competenze del personale e il livello di disponibilità di determinate competenze nel settore. Questi dati saranno sempre più utilizzati a livello strategico dai board aziendali.
  • Job displacement could become an issue. Tornare ad assumere nei prossimi 6 mesi, se le previsioni positive si riveleranno indovinate, potrebbe essere più complicato del previsto, dato che i candidati avranno tante offerte tra cui scegliere. Meglio creare una robusta pipeline di profili.
  • A need to upskill across the board. Tutto il personale, HR e recruiter compresi, dovrà imparare nuove skill, man mano che l’arrivo della tecnologia modificherà i compiti loro assegnati.

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