Una recente inchiesta condotta da Udemy ha indagato il legame tra formazione & sviluppo e alcuni importanti indicatori aziendali.
Il sondaggio, che potete scaricare nella sua versione integrale, ha coinvolto un folto campione di HR leader e responsabili di Formazione e Sviluppo.
Ecco i principali spunti che se ne possono trarre.
Formazione ed Engagement
Agli intervistati è stato richiesto di valutare anche il livello di engagement del personale della propria azienda.
Si è così riscontrato come ad alti livelli di engagement corrisponda un investimento notevole in formazione e sviluppo.
Ben il 52% delle aziende con alti livelli di coinvolgimento, infatti, offre dalle 31 alle 50 ore di formazione ai dipendenti, contro il 20% delle aziende con un basso livello di engagement.
Si è notato anche come sopra le 50 ore annue l’effetto della formazione sulla creazione di engagement vada attenuandosi.
La stessa correlazione positiva è stata riscontrata nelle aziende che in media spendono di più in formazione e in quelle che hanno aumentato sensibilmente il budget per la stessa rispetto all’anno precedente.
Formazione e Crescita aziendale
Un altro rapporto interessante che emerge dalla ricerca è quello tra formazione e tasso di crescita dell’azienda.
Secondo questa indagine, il 55% di aziende con un alto tasso di crescita (che hanno aumentato le revenue del 50-100% rispetto all’anno precedente) ha erogato da 30 a 50 ore di formazione per dipendente, mentre quasi il 20% delle stesse ha superato le 50 ore.
Di contro, il 61% delle aziende con un basso tasso di crescita (aumento delle revenue inferiore al 10% rispetto all’anno precedente) ha erogato in media da 0 a 30 ore di formazione a dipendente.
Allo stesso modo, il 59% aziende con un alto tasso di crescita sono quelle che effettuano una spesa superiore alla media in formazione e sviluppo per dipendente, contro il 18% delle aziende a basso tasso di crescita.
La formazione, insomma, risulta essere un ottimo volano per la crescita aziendale.
Formazione e Retention del personale
Un po’ a sorpresa, questa ricerca non ha identificato alcun legame apparente tra numero di ore di formazione e tasso di retention dei dipendenti.
Il team di Udemy ha indicato due possibili motivazioni che potrebbero aver portato a questo risultato:
- Più che la formazione, a influenzare il tasso di retention del personale sono le opportunità di carriera in azienda. Anche un buon piano di formazione, infatti, non potrà trattenere a lungo in azienda un dipendente se questi non ha una posizione, verticale o orizzontale, verso la quale indirizzare la propria carriera.
- Il campione di questa ricerca è composto prevalentemente da piccole e medie aziende, che risentono particolarmente del problema appena citato.
Esistono numerosi altri studi che legano gli investimenti in formazione a un miglioramento del tasso di retention del personale. Segnaliamo, a titolo di esempio, i dati proposti da Culture Amp.
Formazione ed e-learning
Udemy ha incluso nel sondaggio anche alcune domande sull’utilizzo della formazione online.
I risultati ci dicono che la maggior parte delle aziende (58%) eroga formazione blended (in parte in aula, in parte online), il 28% solo online e il 15% solo offline.
La preferenza per modalità ibride di formazione non deve sorprendere.
Se da un lato, infatti, la formazione online gode di diversi vantaggi che la rendono più efficiente (si può eseguire quando e dove si vuole e a costi inferiori), non bisogna dimenticare che nei prossimi anni una forza lavoro sempre più anziana (in particolare in Italia) e la compresenza di numerose generazioni di lavoratori nella stessa azienda spingeranno all’impiego di più modalità di formazione diverse e personalizzate.
Il ROI della formazione aziendale
Calcolare il ROI della formazione aziendale, se si utilizzano strumenti inadeguati, è molto complesso e per la maggior parte delle aziende resta più un sogno che una realtà. Ed è questo uno dei tanti motivi per cui in Italia gli investimenti in quest’ambito sono limitati.
Anche la maggior parte delle aziende che hanno partecipato alla ricerca di Udemy, pur dichiarando di essere molto soddisfatte della propria capacità di calcolare il ROI della formazione, in realtà lo fanno in maniera molto rudimentale.
Utilizzano, infatti, perlopiù metriche legate al primo livello del modello di Kirkpatrick, ovvero al livello di soddisfazione dei dipendenti per i corsi svolti.
Questo modello gerarchico ideato per valutare l’efficacia di un percorso formativo prevede quattro livelli, ognuno propedeutico al successivo:
- Gradimento (il giudizio dei dipendenti sui corsi frequentati)
- Apprendimento (test per valutare quanto hanno imparato)
- Comportamento (trasferimento sul lavoro di quanto imparato)
- Risultati (impatto sul business)
Un’indagine condotta solamente sul livello di gradimento per i corsi è chiaramente incapace di restituire un ROI attendibile.
Il modo più semplice e immediato per poter organizzare la formazione e tracciarne il ROI è l’utilizzo di un software per la gestione della formazione.
Queste piattaforme, infatti, permettono di tracciare, incrociare e analizzare tutti i dati legati alla formazione aziendale, elaborando report sui costi, sulle competenze acquisite, sul tasso di frequenza, sulle votazioni ecc.
Disporre di informazioni valide sull’efficacia del proprio piano formativo è lo strumento migliore nelle mani della direzione HR per promuovere la conferma o l’aumento di investimenti in quest’area.
Credito fotografico: ©Javier C. Acosta/Fotolia