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Ottobre 12, 2017

I candidati non rispondono ai tuoi annunci? Ecco perché

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Hai iniziato per tempo la ricerca di una nuova figura ma dopo diverse settimane ti ritrovi con un numero esiguo di candidature, molte delle quali non in linea con le mansioni da svolgere?

Nonostante l’alto livello di disoccupazione in Italia, questo scenario è tutt’altro che raro.

Alcuni errori in fase di ricerca possono infatti ridurre fortemente il numero di CV che ricevi per le tue posizione aperte, limitando di conseguenza anche la qualità delle assunzioni.

Ecco alcuni tra i più comuni.


1. Pubblichi annunci di scarsa qualità

Una job description ben scritta può fare la differenza nel numero e soprattutto nella qualità dei profili che rispondono ai tuoi annunci. Il segreto è presentare le informazioni in maniera chiara, sintetica e organizzata, evitando fraintendimenti e ambiguità.

Nell’articolo 5 risorse utili per scrivere annunci di lavoro efficaci abbiamo raggruppato alcune guide utili per migliorare la qualità delle tue offerte di lavoro.


2. Non sfrutti i canali giusti

Se per le ricerche di nuovo personale utilizzi sempre gli stessi canali, è molto probabile che ti stia facendo sfuggire molti profili interessanti. Non si tratta soltanto di una separazione tra online (motori di ricerca del lavoro, social network…) e offline (eventi, career days, annunci cartacei…): i database di candidati a cui puoi attingere variano moltissimo anche da job board a job board.

Se vuoi aumentare il numero e la qualità dei profili che ricevi, quindi, il suggerimento è quello di spaziare il più possibile e comprendere i punti di forza e quelli di debolezza di ogni fonte di CV.


3. Non curi l’employer branding

L’employer branding è la disciplina che definisce, gestisce e promuove l’immagine di una azienda come luogo di lavoro. La teoria di base è molto semplice: un marchio sconosciuto o che, peggio ancora, non gode di grande fama tra i lavoratori attira inevitabilmente meno profili di quelli che potrebbe, soprattutto tra i più giovani.

L’assenza di una strategia di employer branding può avere conseguenze molto negative, come evidenziato da alcuni errori commessi da grandi aziende nel corso degli ultimi mesi.

Per approfondire l’argomento e preparare una strategia per la tua azienda, puoi leggere il nostro articolo Employer branding: come trionfare nella caccia ai talenti.


4. Fai troppe domande ai candidati

Molte aziende cadono nella tentazione di creare form di candidatura con tanti campi, in modo da ottenere subito un database ricco di dati. Questa strategia è però controproducente, dato che moltissimi candidati – che sempre più spesso inviano il proprio CV mediante smartphone – abbandonano il processo perché troppo lungo.

Se non sei un grande brand che ha bisogno di scremare alla radice un numero altrimenti eccessivo di candidature, meglio non superare il numero di domande strettamente indispensabile per portare avanti il processo di selezione. Il resto delle informazioni sono già disponibili nel CV allegato, che puoi scandagliare facilmente con un software per il recruiting.


5. Manca un Career site

Una delle prime cose che i candidati fanno dopo aver letto un’offerta di lavoro è cercare in rete il sito web dell’azienda.

Una sezione Lavora con noi nel tuo sito aziendale ti dà un duplice vantaggio. Da un lato ti consente di ricevere candidature spontanee anche quando non hai posizioni aperte, costruendo un database a cui puoi attingere nei momenti di necessità. Dall’altro ti permette di “dialogare” con i potenziali candidati, illustrando loro il clima aziendale, i benefit per i dipendenti, i percorsi di carriera ecc.


6. Non hai una pagina aziendale su LinkedIn

Un presidio sul social network per il lavoro per eccellenza è indispensabile, anche se da solo non basta. Prova a utilizzarlo anche in maniera proattiva, ricercando e contattando i profili che ti interessano.


7. Non investi quando serve

Quando il numero di persone che stai cercando è elevato o hai posizioni difficili da coprire, affidarsi al solo traffico “organico” dei motori di ricerca potrebbe non bastare. Le sponsorizzazioni sui motori di ricerca del lavoro a pagamento ti danno quella visibilità extra indispensabile in queste occasioni.


8. Il candidato che stai cercando non esiste

Non commetti nessuno degli errori precedenti, eppure non riesci a trovare la persona che stai cercando?

Alcune ricerche si rivelano infruttuose per un semplice motivo: la persona che stai cercando (per esempio un profilo tecnico estremamente specializzato che risieda in un piccolo comune) non esiste. Cerca di mantenere sempre le giuste aspettative e allarga le maglie della tua ricerca quando necessario.



Crediti fotografici: ©Antonioguillem/Fotolia.